[laaps]

Una possibile colonna sonora per un film non ancora scritto. Si tinge di dense frequenze cinematiche la poliedrica e ormai quasi ventennale produzione di Dag Rosenqvist , cristallizzandosi in un nuovo lavoro concepito appunto quale ipotetico commento sonoro di un’inquieta trama futuristica.
Malgrado i riferimenti citati in premessa rimandino a sonorizzazioni curate da Vangelis e Ben Frost, sono da rintracciare nell’ampio ventaglio della library music degli anni settanta i maggiori rimandi suggeriti dall’immaginario di Rosenqvist. Modulazioni sintetiche dal sapore cosmico, risonanze sinuose e reiterazioni ipnotiche plasmano un territorio sonico dalla forte valenza ambientale, spesso interpolato da luminose tessiture armoniche di tastiere e pianoforte a cui in “Tidens Flod” si sommano le trame del violoncello di Aaron Martin, suo sodale nel progetto From The Mouth of The Sun.
Il risultato è un viaggio interstellare che coniuga atmosferico mistero e fragile elegia, combinati in un itinerario a tratti prevedibile ed eccessivamente immediato, ma sempre pervaso da ammaliante fascino.