Un senso di inquieta sospensione densa di una emozionalità turbolenta informa il nuovo disco della talentuosa Sophie Hutchings, che giunge dopo una pausa di quattro anni dal precedente “Night Sky” ed ancora una volta attraverso l’australiana Preservation.
Nei sei capitoli che lo compongono “Wide Asleep” ci propone l’elegante pianismo della Hutchings ampliato attraverso l’utilizzo di preziosi arrangiamenti di archi, misurati innesti ambientali e partiture vocali che disegnano un avvolgente universo in bilico tra il sogno e la veglia, raffinate trame che alternano una vaporosa quiete a progressioni dinamiche impetuose. Gli elementi di questo viaggio onirico emergono a partire dall’iniziale “Dream Gate”, vero e proprio varco d’accesso a questo mondo fuori dal tempo, e riverberano fino all’essenziale chiusura di “Blind Dance, riproponendosi in combinazioni diversificate che strutturano atmosfere cangianti, più romantiche e rarefatte in “Falling” e “Living Light”, maggiormente malinconiche in “Memory I” e “Memory II”, quest’ultima caratterizzata da una marcata presenza dell’elemento vocale.
Una terza prova che ancora una volta ribadisce la maestria compositiva della giovane musicista australiana che qui dimostra di sapersi trovare a suo agio anche nella costruzione di partiture dal respiro più ampio e dalle soluzioni più variegate.
[…] quella che compone il nuovo lavoro di Sophie Hutchings, che giunge a breve distanza da “Wide asleep” segnando un ritorno ad una dimensione più intima ed […]
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