Un’oscura fiaba postmoderna, un mondo di ombre vibranti e sfuggenti. Ci si sente costantemente in attesa di qualcosa che sta irrimediabilmente per accadere seguendo gli incastri sonori cesellati da Deison nel suo nuovo lavoro pubblicato da manyfeetunder/concrete in collaborazione con Loud!, disco che vede il suo ritorno alla dimensione solitaria dopo una serie di avvincenti collaborazioni.
È un flusso coeso quello che informa “Any time now” rendendolo un racconto unitario diviso in sette capitoli costruiti attraverso attenti intrecci di persistenze droniche dall’incedere perentorio e ruvide modulazioni sintetiche a cui si sommano dissonanti e acute interferenze e misurati innesti ambientali. Le nervose e minimali tessiture delle due brevi tracce iniziali “Cut off” e “Blissfull moments” (che registra la collaborazione di Ennio Mazzon) proiettano in modo immediato nell’universo disturbante e gravido di mistero costruito da Deison, un immaginario che trova piena esplicazione nei paesaggi sonori definiti da “Motionless”. Intermezzate dalle trame oblique di “Sulle mie ossa”, le due parti in cui il brano è diviso occupano, con una durata complessiva di oltre ventotto minuti, gran parte dell’album ponendosi come vero e proprio centro narrativo del lavoro, nocciolo attraverso i cui densi ed incombenti fondali irrompono a tratti le flebili e tenui melodie pianistiche di Andrea “Mingle” Gastaldello capaci di aggiungere uno straniante effetto di stridente armonia che ne accentua il costante carico di tensione emotiva. Il viaggio si chiude, dopo l’ulteriore frammento di “Tape 2”, sulle frequenze sempre granulose ma meno cupe di “The end of everything” che con la sua atmosfera distesa e avvolgente rappresenta l’ideale via di uscita verso una dimensione più luminosa e accogliente.