Una lunga fuga verso eterei mondi onirici da esplorare in balia di un torpore che acuisce i sensi pur impedendo ogni gesto deciso e pienamente cosciente. “The First Time You Opened Your Eyes”, pubblicato da sound in silence, è una finestra sulla dimensione più rarefatta di Brian Froh aka (ghost), artista poliedrico che si muove tra produzioni di elettronica che vanno dalla tecno all’ambient.
Le sature modulazioni sintetiche modellate da Froh definiscono un incedere che si snoda libero dalla forza di gravità in costante espansione. Tutto sembra procedere privo di strutturazione e confini, mosso da un irrazionale fluire dominato dalla pura sensorialità. L’atmosfera vaporosa e sognante mantiene costantemente tratti vagamente spettrali acuiti dall’emergere di inserti vocali che sembrano giungere da un tempo distante. È una densità calda e avvolgente quella che domina lungo i trentaquattro minuti di questa evanescente sinfonia da assaporare in condizioni di massimo abbandono.
[…] sta costruendo Brian Froh sotto la sigla (ghost), un viaggio che dopo l’immateriale sinfonia di “The First Time You Opened Your Eyes” torna a modulazioni elettroniche segnate da perentorie scansioni […]
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