È un generatore di riflessioni e divagazioni il silenzio che si espande a riempire la notte, una quiete che si insinua lentamente conducendo verso percorsi interiori tortuosi ed inesplorati. Nessuna apparente scossa, nessun evento al di fuori del comune. Solamente una lenta immersione nella propria inesplicabile essenza. È da un tale presupposto che prendono forma i quattro bozzetti cesellati da Stefano Pasqualin e pubblicati da Laverna.net.
“Notturni” costruisce una breve ed intensa peregrinazione attraverso i ricordi di luoghi e momenti che diventano punto di partenza per indagare differenti percezioni emotive attraverso la loro traduzione in suono. Persistente è il senso di rarefazione definito dai molteplici flussi che si strutturano secondo trame più essenziali e riverberanti che accolgono sporadici frammenti melodici (“alba dopo la disco”) o si sviluppano in dense trame in lenta espansione dal carattere maggiormente descrittivo (“il mondo dalla collina di sherwood festival”, “notte al lago”) fino a giungere alla costruzione di oscure e avvolgenti spirali in costante mutazione (“le dinamiche del fumo nella mia stanza male illuminata”).
È un lavoro da assorbire lentamente, assaporandone inediti dettagli e sfumature che emergono gradualmente ad ogni nuovo ascolto. In attesa che ritorni l’alba.