covarino/incorvaia “perugia”

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Niente trucchi, niente correzioni, ma affidarsi soltanto ad una sintonia rapidamente ritrovata malgrado una lunga essenza. Sono questi i presupposti dai quali nasce l’opera prima del duo formato dal percussionista Francesco Covarino e dal chitarrista Alessandro Incorvaia, ritrovatosi dopo 14 anni a suonare di nuovo insieme nella loro Perugia.

Le cinque tracce che compongono il disco, pubblicato dall’inglese Preserved  Sound, sono dialoghi tesi e serrati fatti di fitte improvvisazioni su strutture cangianti che variano dalle ossessive spirali in crescendo di “#1” e “#3” fino ai placidi e malinconici intrecci della conclusiva “#6”, passando attraverso le trame più libere e destrutturate di “#2” e dalla breve ariosa solarità di “#5”. Le atmosfere delineate rimandano a sonorità degli anni 90, in particolar modo al post rock di band di culto quali i Tortoise, che qui si arricchiscono di una componente ambientale che ne espande il lessico e che si arricchisce di ulteriori sfumature grazie agli innesti di basso e lap steel  di Marcos Muniz e di contrabbasso di Alfonso Alcalà.

Scorrono veloci i quaranta minuti di “Perugia” col loro carico di ispirazione feconda e quel senso di freschezza e libertà che contraddistingue la musica che nasce dalla passione profonda.

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