Un turbine in cui si susseguono una moltitudine di istanze e rimandi provenienti da estrazioni e tempi differenti, è una spirale multiforme e in costante mutazione quella definita dall’esordio autoprodotto del progetto jesino Arsari.
Le tre tracce di “Scavare” generano flussi irregolari modellati riversando elementi estrapolati da un bagaglio di ascolto ampio e diversificato, che riescono a trovare un nervoso e incostante equilibrio che infonde un senso di costante sorpresa e precarietà. Così universi dronici fatti di luce intensa e grana fine improvvisamente si riversano in scorci melodici segnati da pulsazioni marcate ed incalzanti(“Semi Di Chia”), che diventano linea strutturale su cui si avvolgono ruvide frequenze e circolari tessiture armoniche (“Palato”). Decisamente più coesa ed uniforme è la granitica e palpitante “E Il Fuoco Si Rifiuta”, che chiude questo interessante lavoro di debutto aprendo un significativo varco verso possibili soluzioni da indagare e approfondire in future tappe di un percorso solo al suo inizio.
L’ha ribloggato su Fabio R. Lattuca.
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