Ambienti sonori carichi di atmosferica tensione, frammenti e persistenze che si fondono in cinematiche tessiture prive di schemi e strutture. È un approccio condiviso quello che getta le basi della collaborazione tra l’americano Jeph Jerman e i cagliaritani Giacomo Salis e Paolo Sanna, una comune esplorazione di forme di improvvisazione sciolte da vincoli precostituiti.
“Kio Ge” è un crepitante universo di liquide pulsazioni e schegge taglienti capaci di restituire sensazioni vivide e tangibili, composto da dodici minimali istantanee ricche di sfumature la cui mancanza di titolo sembra volerne ribadire l’origine estemporanea. Ciò che si ascolta giunge come una ricomposizione di elementi organici, non stravolti attraverso l’artificio bensì ampliati nel loro spettro percettivo utilizzando tecniche estese di riproduzione. È un ruolo marginale quello riservato ai suoni sintetici, un emergere a sprazzi come improvvisa interferenza per poi lasciare nuovamente spazio alla dimensione percussiva, mai declinata come semplice ritmo, piuttosto plasmata come materia fondante della narrazione. Il puntuale lavoro di combinazione dei suoni dà vita ad atmosfere cangianti che variano da una luminosa stasi costellata di minuziose particelle concrete a cupe trame dense di mistero.
Da gustare lentamente e con estrema attenzione.