Visioni sfuggenti ed impalpabili che galleggiano in ambienti altrettanto evanescenti liberi dai vincoli della gravità. Dopo l’atipica collaborazione condivisa con Bartholomäus Traubeck, torna alla dimensione solitaria Paolo Mascolini aka Sōzuproject pubblicando un nuovo atto del suo percorso artistico, avvalendosi qui del prezioso contributo di Rafael Anton Irisarri.
Facendo riferimento al significato medico e a quello paranormale del titolo del lavoro le immagini sonore definite dal sound artist italiano si sviluppano come vibranti ed indefinite istantanee fuori fuoco prodotte da uno stato di malessere di cui si percepisce l’imminente sopraggiungere, ma anche impercettibili tracce di un’essenza invisibile. Densi fondali si susseguono lungo i sette capitoli del disco striati di frammentarie frequenze pulsanti che come macchie di luce e colore danzano lungo la periferia dello sguardo (“fireflies”) o venati da flebili riverberi che sfociano in sordi battiti regolari (“blind spot”).
Le vischiose persistenze prima di virare verso dilaganti toni plumbei (“migraine shimmers”) si aprono a moti cullanti che disegnano oscure derive melodiche dall’incedere ipnotico (“aura”, dèjà vu”) e si dissolvono temporaneamente per lasciare il posto a nervose trame respingenti che pulsano disturbanti (“acintillating scotoma”) prima di alternarsi alla conclusiva liquida stasi come crepitanti interferenze cromatiche (“photopic vision”).
È un varco verso un amniotico universo percettivo alterato e a tratti disturbante “Aura”, un espanso sguardo attraverso un mondo tangibile interiorizzato e restituito come pura sensazione.