Un’atipica immersione in un convulso universo saturo di ricordi. A definire il nuovo lavoro di Jacek Doroszenko è il ribaltamento del concetto secondo cui è sempre l’immagine l’elemento preminente nella definizione dei frammenti che emergono dalla memoria, esplorazione approfondita durante un programma di residenza artistica condotto a Barcellona e confluita in un’opera multimediale di cui questo disco rappresenta una parte della componente sonora.
L’indagine che l’artista polacco ha condotto verte a creare un percorso in cui le sensazioni accumulate riemergano guidate da un flusso audio costruito utilizzando in modo moderatamente mediato una serie di riprese ambientali che possano fungere da traccia fondante capace di liberare le visioni connesse e renderle liberamente plasmabili.
Il risultato è una sequenza di incastri estremamente materici che si combinano generando intricate modulazioni in cui si incastrano le frequenze catturate. Introdotto dalla trama luminosa e riverberante di “Aberrationmaker”, il disco si snoda nella sua prima metà attraverso vorticose spirali dense di crepitii e schegge irregolari che culminano nell’incedere obliqui di “Passion Passion”. Da qui in poi il suono converge verso flessuose tessiture dalle movenze liquide che conducono ad una dimensione onirica che, dopo il parziale ritorno a toni pulsanti in “Urban Folk”, si mantiene inalterato fino alla conclusiva “HDD Ensemble”.
Nata da un’idea interessante e affascinante, la proposta di Doroszenko ha il merito di saper trovare una propria autonomia anche distante dal contesto da cui nasce.
[…] sui ricordi richiamati dai suoni condotta dall’artista polacco nell’interessante “Soundreaming” pubblicato alcuni mesi […]
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