Sognante e denso di prospettive come un pallone aerostatico che sta per spiccare il volo, dolcemente malinconico e privo di limiti come l’irraggiungibile orizzonte che delimita il mare senza mai riuscire ad ingabbiarlo. È riassunto perfettamente nella sua immagine di copertina, un dipinto di Flavio Parrino, l’essenza del caleidoscopico paese delle meraviglie disegnato da Enrico Coniglio e Matteo Uggeri in “Open the sea”.
È un luogo in cui ogni cosa può accadere con somma naturalezza, rendendo possibile l’incastro di racconti eterogenei uniti da una costante dimensione melodica definita da fragili stille pianistiche e minimali cadenze chitarristiche combinate a incostanti pulsazioni e preziose incursioni di fiati e archi, capaci di dilatare ulteriormente uno spettro espressivo già ampio. Ci si ritrova così a navigare attraverso tracciati cullanti dai quali emergono evanescenti le voci di Lau Nau (“Open to the sea”), Violeta Paivankakkara (“I am the sea”) e Francesca Amato (“I say I may be back”), che catturano come l’irresistibile canto delle sirene o ad abbandonarsi al fluire di frammenti che sembrano giungere dal passato, rievocato da polverose modulazioni e voci distanti (“Jessaias de reduire mes medicaments”) o da silenti combinazioni elettroacustiche che accolgono il contributo dei ceselli sintetici di Giulio Aldinucci e le sghembe apparizioni dei fiati di Francesca Stella Riva e Fabio Ricci (“Floating metal sheets”).
“Open to the sea” è un disco che fin dalle prime note ha la capacità di spiazzare chi conosce e segue il lavoro di Coniglio e Uggeri, lontano dai paesaggi sonori abitualmente frequentati. Ma il disorientamento dura soltanto un attimo, il tempo necessario a ricordarci quanto in fondo i due hanno sempre dimostrato di essere costantemente alla ricerca di tracciati inesplorati.
Non resta che mettersi comodi e cominciare a sognare ad occhi rigorosamente spalancati.
[…] a percorrere trasversalmente il mondo dei suoni Enrico Coniglio aggiungendo, dopo l’emozionante collaborazione con Matteo Uggeri, un nuovo tassello che ancora una volta conduce verso latitudini inattese chi abitualmente […]
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[…] Uggeri, rinnovato sodalizio che trova adesso una sua peculiare denominazione mutuata dal titolo del primo capitolo e sceglie di nutrirsi ancor di più dei preziosi contributi di una serie di collaboratori […]
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