In volo lento attraverso paesaggi dai tratti indefiniti ma tangibilmente materici. Dopo aver indagato i possibili tracciati sensoriali plasmabili a partire dall’oggettività delle riprese ambientali che caratterizzavano “Agoraphonia”, le esplorazioni sonore di Francesco Giannico e Giulio Aldinucci si trovano nuovamente intrecciate alla ricerca questa volta di spazialità più immaginifiche e libere da vincoli precisi.
La materia modellata dai due musicisti definisce una sequenza di scorci onirici nei quali immergersi e perdersi abbandonati ad un afflato meditativo in bilico tra allucinazione e misticismo. Fondali flessuosi in costante espansione accolgono una vasta gamma di frammenti granulosi e schegge ambientali generando una deriva che si muove tra tessiture vagamente nostalgiche (“Reframing”) e riverberanti sospensioni vaporose (“Retrieval”) fino a giungere verso evanescenze sempre più marcate che in chiusura si aprono ad inattese schegge melodiche (“Echoic”).
Un viaggio emozionale avvolgente per chi ama scoprire universi immaginari indelebili.