Crepitante e abrasivo, composto da particelle in moto circolare combinate in una sequenza coesa ma mutevole. Emana una vitalità incessante il flusso plasmato da Angelo Bignamini per definire la sua immagine di un processo di deterioramento.
Utilizzando il suono sporco di nastri usurati Bignamini costruisce un pulsante universo in cui il rumore diventa l’elemento fondante attraverso cui dare corpo alla sua visione. L’incedere matericamente granuloso, dolorosamente palpabile, scalfisce i sensi scavando un solco irregolare dai tratti duri che sembra avanzare faticosamente ma in modo perentorio e implacabile. La ruvidezza persistente, che si propaga dalle frequenze ricavate, si smorza solo a brevi tratti in cui tutto sfuma verso un tono più evanescente anche se sempre venato da frammenti spigolosi che riverberano sul fondale. Tale tracciato si snoda compatto fino a giungere alla sua parte conclusiva che gradualmente converge verso una crescente cupezza culminante nell’apocalittica e improvvisa chiusura.
Per chi è alla ricerca di esperienze fuori dalla norma.
https://www.discogs.com/it/Angelo-Bignamini-Decay/release/10589549