Visioni di un’isola condensate in due racconti accomunati dalla consistenza materica evidente. Ci racconta due aspetti notevolmente differenti di Lanzarote Enrico Coniglio, utilizzando il suoni del territorio stesso ricombinati assecondando le sensazioni ad esso riferite.
“Famara” è l’essenza del margine, della fascia in cui il mare si scontra con la terra sprigionando un’energia in costante deflagrazione. Il suono è denso, impenetrabile, modulato nella sua intensità da un vento invisibile eppure percepibile. È la natura che domina celebrando la sua potenza e annullando ogni traccia umana.
“Teguise” con la sua crepitante tensione conduce verso l’interno, distante dal primeggiare degli elementi che qui risultano sovrastati da suoni artificiali che riconducono alla durezza della civiltà. Il flusso è accidentato, irregolare e saturo di profonde asperità.
Essenziale, tattile.