Immersi in un caleidoscopico mare di sfaccettate modulazioni in costante mutazione. L’estrema duttilità di Benjamin Finger, capace di spaziare da territori marcatamente pulsanti a diafani paesaggi acustici, non è certamente un mistero e una nuova conferma della sua poliedricità ci giunge dal suo secondo contributo alla definizione della eterogenea mappa della francese eilean records.
L’artista norvegese non sceglie un taglio definito per questo suo nuovo viaggio, preferendo piuttosto far confluire molteplici esperienze pregresse in un immaginifico universo sensoriale difficilmente catalogabile. È una sinuosa deriva ambientale quella plasmata da Finger, capace di trasportare con naturalezza e consequenzialità dalla cosmica ambience pervasa da sottile grana di “Halogen Flux” fino al conclusivo approdo definito dalle placide fluttuazioni di “Vanishing Faces”, attraversando convulsi vortici lisergici (“Anxiety Blues”), spettrali riverberi ossessivamente reiterai (“If Memory Preserves”), dense persistenze dall’incedere obliquo (“Vagabond Void”), cupe frequenze tremule (“Fragrant Darkness”), dilatazioni dal tono solenne (“Earview Map”) e inquiete tessiture acute (“Failing A Sleep”).
Una liquida spirale che assume nuova forma ad ogni passaggio.
[…] di Foresteppe e il placido ribollio elettroacustico di dramavinile, l’impressionismo ipnotico di Benjamin Finger e la magia rilucente dei paesaggi di Leigh Toro, le fluttuazioni armoniche di Emmanuel Witzthum […]
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