Preziosi dettagli catturati tra le pieghe dei luoghi abitualmente attraversati. È un lavoro di mappatura emozionale quello condotto in collaborazione da Maria Papadomanolaki aka Dalot e Nhung Nguyen qui presente come Sound Awakener, un’indagine atta a scovare scampoli di inattesa bellezza lì dove l’abitudine non ci porterebbe a cercarla.
Frutto di uno scambio di materiale tra le due artiste prolungatosi per un anno e mezzo, “Little things” disegna un etereo tracciato fatto di nebbiose stratificazioni in cui confluiscono le riprese ambientali catturate sui luoghi combinate a sinuose e dense modulazioni che ne amplificano la portata trasformando il dato oggettivo in sensazione interiore. Attraverso questo processo di traslitterazione il duo plasma un intimo diario che narra di improvviso straniamento (“Strangers in the city”, “A good day to be alone”), di calde sospensioni liriche (“All that fall”, “Every day happiness”), ma anche di misteriosi attimi velati da un latente senso di cupezza (“This road goes”, “Sailing”, “Coldness”).
Chiudere temporaneamente gli occhi e perdersi per trovare uno sguardo rinnovato sulla propria quotidianità.
[…] da continui flussi migratori e destabilizzanti emergenze socio-politiche. A tre anni dalla prima collaborazione si rinnova il sodalizio che vede affiancate Maria Papadomanolaki aka Dalot e Nhung Nguyen sotto lo […]
"Mi piace""Mi piace"