[live performance – teatro coppola | catania]
Un irrequieto oceano elettrico che si espande avvolgente a saturare i sensi. Ad originarlo è un’artista soltanto, un’alchemica one woman band capace di ipnotizzare il suo pubblico utilizzando il suo essenziale armamentario sonoro come stupefacente bacchetta magica. È in parte un ritorno quello di Sara Ardizzoni al Teatro dei cittadini, palcoscenico che l’ha vista esordire un anno fa in qualità di nuovo aggregato de “I Camminanti” di Cesare Basile, un ricalcare la scena per presentarsi sotto l’abituale veste definita dal suo pseudonimo Dagger Moth.
Riverberi taglienti investono il buio della sala annunciando l’inizio di un viaggio fatto di tese derive chitarristiche ibridate da essenziali apporti sintetici, spesso scandito da regolari pulsazioni, sulle quali scivola con oscura grazia la voce suadente dal tono intimista. Sono confessioni sussurrate tra placide fluttuazioni e roboanti ascese, in bilico tra materica concretezza e venature oniriche permeate da morbida, umbratile malinconia. Si muove sicura la Falena nel tessere le sue magnetiche frequenze, riuscendo a costruire una bolla temporale nella quale intrappolare il suo pubblico ammaliandolo con il suo suono fisico e viscerale scolpito con estrema cura del dettaglio.
Un’intensa immersione in un universo denso di ombre e costellato da crepitanti frammenti di abrasiva luminosità.