nadia struiwigh “WHRRu”

[denovali]

NadiaStruiwigh_WHRRu.jpg

Piedi piantati a terra, la testa proiettata tra visioni cosmiche mentre il pensiero si muove tra frammenti di memoria e sprazzi di presente. È  un viaggio tra differenti livelli di percezione quello definito da Nadia Struiwigh  nel suo disco d’esordio, esplorazione di un immaginario fervido restituito in forma caleidoscopica.

Flessuose frequenze sintetiche, che soltanto a tratti virano verso una parziale ruvidezza, si espandono tracciando dinamici itinerari attraverso paesaggi emozionali  pervasi da un’atmosfera onirica dalle sfumature cangianti. Si procede così tra intriganti territori siderali (“WHRRu”, “Bldrnnr”) e placidi scorci contemplativi (“Jimmy Read”, “Yoguah”, “Mettrix”) resi vividi e peculiari dall’innesto di essenziali tessiture acustiche e trame ritmiche che da flebile pulsazione giungono a divenire marcata scansione strutturante.

È un incedere leggero, dai tratti spiccatamente cinematici, capace di creare un’oasi sensoriale situata in una dimensione ignota.

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