Lasciare andare le emozioni, tradurle in concise figure risonanti tracciate con tocco sicuro e delicato. Torna ancora una volta ad una dimensione intima Stefano Guzzetti per condividere una nuova sequenza di brevi ed intense annotazioni, piccoli sprazzi di vita declinati in solitudine sulla tastiera del suo pianoforte.
Propagandosi come leggeri flussi che pervadono il silenzio di una notte quieta rischiarata dalla confortante luce della luna, le eleganti trame disegnate dal musicista sardo plasmano un accogliente universo fatto di placidi sussurri (“Hands”, “Namida”, “The sky is clear now”) e misurate ascese lievemente incalzanti (“Tecla(II)”, “Welcome”, “Be my shelter”). Sono intrecci melodici essenziali che si sviluppano come piccole, vibranti danze proiettate a dare forma tangibile alla profondità di sensazioni semplici dall’eco dirompente.
Un libro sonoro che con infinita grazia ci ribadisce il talento di un autore incapace di smettere di incantarci.