Avvolti da soffici vapori onirici, in balia di una profonda comunione sensoriale con l’ambiente circostante. Prosegue lungo la rotta di un contemplativo itinerario bucolico David Georgos pubblicando il suo secondo lavoro a firma Memum, nuova narrazione che riprendendo le premesse del disco d’esordio ne espande i contenuti attraverso un’ampliata gamma di soluzioni impreziosita dal contributo canoro di quattro differenti autrici.
Tra le eteree escursioni sonore fatte di fragili risonanze colme di morbida luce, gentili echi ambientali e tessiture melodiche imperniate su delicati fraseggi di piano e chitarra (“Petals”, “All we grow”) o plasmate da sinuose frequenze in sospensione (“Radiance”, “Enviro scape”) compaiono numerose scie vocali che rendono ancor più rilucente e variegato l’universo elettroacustico di Memum. Sono canzoni dall’atmosfera diversa ma sempre pienamente compiute quelle generate dall’intervento del canto vellutato di Erin Lang (“Aalto”), dalla intimistica flessibilità dell’interpretazione di Anne Garner (“Timedrift”) e dall’esotica verve di Faira (“Komoriuta”), mentre si muove su traiettorie più atmosfericamente immaginifiche l’apporto di Anna Marjamäki (“Illuminate”).
Una deriva emozionale affascinante attraverso un paesaggio colmo di placido incanto.