Immagine che si tramuta in suono, frammenti disconnessi di vita silente tradotti in un torrente coeso di oscure risonanze. Assecondando un afflato sinestetico sempre più ricorrente nell’universo dei flussi ambientali, Nhung Nguyen conduce il suo progetto Sound Awakener lungo rotte che tentano di incrociare percezioni sensoriali differenti.
A fungere da stimolo alla creazione di questa traslitterazione, l’artista vietnamita ha scelto quattro fotografie in bianco e nero, differenti per la tipologia del soggetto raffigurato ma anche per la forma assunta dalla veste monocromatica. A questa varietà visiva corrisponde una mutevolezza sonica generata soprattutto dal processo di manipolazione, visto che la materia plasmata prende forma a partire da una tavolozza di bordoni e radi echi ambientali piuttosto contenuta. A partire da tale premessa, al nero profondissimo e ai contrasti spinti di un interno dominato da dolci in vetrina corrisponde una trama densa e sinuosa flebilmente modulata, così come allucinate frequenze dall’incedere obliquo danno corpo al confronto sghembo di uno scorcio architettonico popolato da bottiglie e piante. Riverberi stranianti dall’incedere frammentario descrivono uno scorcio urbano vivo eppure ripreso in modo spettrale, mentre cupe evanescenze su un fondale ruvido emergono dalla visione tenue di un vaso in fiore.
Nella specificità della strada scelta per giungere al fine cercato va rintracciato l’interesse di un lavoro che si inserisce in una scia in costante dilatazione.