simon mccorry “song lines”

[naviar records]

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Attraversare territori diversi, introiettarne lo spirito lasciandosi pervadere dalle sensazioni scaturenti e tradurre tutto ciò in un flusso ibrido  capace di abbattere differenze e distanze. È un invito all’ascolto e al superamento di ogni nozione di “altro” intesa come esclusione quella che Simon McCorry propone nel suo “Song Lines”, viaggio che estrapola melodia dagli echi di spazi vissuti come cassa di risonanza emozionale.

Elaborando e ricomponendo le intuizioni recepite, con l’ausilio del suo fedele violoncello il compositore inglese plasma un vivido itinerario sonoro che diviene specchio dei luoghi da cui trae origine, non definito da un lessico di estratti oggettivi , bensì modulato attraverso la creazione di personali itinerari armonici. Ci si muove così tra rarefatte frequenze che si espandono generando saturazioni nebulose (“The Third Stone”), trame di enfatiche risonanze che si sviluppano con incedere cullante (“Whisperer”, “The Stars In The Firmament”), esplorazioni caleidoscopiche costellate da magnetiche sonorità vagamente esotiche e linee ritmiche più evidenti (“Undefeated”) fino a giungere ad un soffio nervoso vagamente malinconico (“A Slight Return”).

Costruzione atipica di paesaggi sonori da scoprire in tutto il loro traboccante fascino.

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