In direzione ostinata e contraria.
In una realtà sempre più proiettata verso la segregazione e la paura del diverso, il suono plasmato da Emanuele Errante si muove lungo una traiettoria divergente proiettata verso l’inclusione e il confronto fra elementi eterogenei. Interrompendo un lunga attesa parzialmente saturata da progetti collaborativi, il musicista napoletano torna a dare corpo ad un nuovo lavoro solista proponendo un affascinante e sfaccettato viaggio che vede la sua ampia tavolozza di risonanze acustiche, sfumature elettroniche ed estratti ambientali impiegata a definire una personale visione del contemporaneo.
Ispirato dal discorso tenuto dalla scienziata americana Pratyusha Pilla sul concetto di colorismo, parole che in parte riecheggiano all’interno della traccia-manifesto “Beauty”, Errante costruisce un caleidoscopio sinestetico capace di coniugare una moltitudine di toni e nuances, intrecciate secondo sfaccettate trame elettro acustiche in bilico tra abbaglianti distese di quieta bellezza e crepuscolari visioni pervase da sottile inquietudine.
Seguendo l’ambigua valenza cromatica suggerita dal titolo del disco, ci si ritrova ad attraversare una sequenza di mutevoli paesaggi emozionali che conducono dall’etereo incedere di ipnotiche movenze percussive (“Chrysalis”) al denso espandersi di agrodolci striature nostalgiche (“Hiareth” e “Sonder”), dall’irregolare fluire di aspre frequenze (“Comhaltas”, “Komorebi”) ad aggraziate danze di luminose stille armoniche (“Shiver”) e attimi di più intensa ed oscura drammaticità (“Mist”).
Ognuna di queste istantanee vede fondersi in piena armonia le differenti componenti che strutturano un lessico più che mai ricco e suggestivo capace di dare vita, attraverso un attento e accurato lavoro di cesellatura delle parti, ad un dimesso universo di sfolgorante meraviglia.
[…] l’individuale lavoro artistico di Emanuele Errante dopo il lungo iato che aveva condotto a “The evanescence of a thousand colour” e lo fa sfociando ancora una volta in una vibrante quanto inquieta visione della nostra […]
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