
Con delicata grazia ed infinito incanto, un’apparizione fugace capace di lasciare una traccia profonda. È così che Akira Kosemura ci consegna il suo omaggio alla figura femminile, ritratto condensato in quattro brevi tracce che lo vedono in intimo dialogo col suo amato pianoforte.
È poco più di un frammento l’ariosa danza di “Minerva” che apre il lavoro, un intreccio lieve ed appassionato che vede fondersi i fraseggi del suo strumento con l’intensa elegia degli archi. Una gioiosa fuga che rapida ci conduce sulle placide rive disegnate dai due capitoli che danno il titolo all’album, entrambe intrise di una confortante vena meditabonda pervasa da tenui sentori d’oriente ed una fragile vena nostalgica che diviene avvolgente abbraccio nella terminale “Trace”.
Un piccolo scrigno che racchiude preziose istantanee prive di artificio e complessità, immagini che si offrono con dirompente immediatezza per far vibrare il cuore.
[…] in rigoroso ordine cronologico temi prodotti per essere commento di immagini in movimento, gemme rilegate al solo formato digitale, rielaborazioni di brani e incastrando tra essi due inediti, “Diary” configura un esaustivo […]
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