
Tra allucinati meandri, l’oscuro scorrere di un placido torrente pervaso da insondabile inquietudine. È denso e umbratile il suono che scaturisce da “Phase One”, sotterraneo magma che avanza implacabile adattandosi agli accidenti del suolo, plasmato in solitudine da Marcello Groppi dei The Great Saunites e che vede Angelo Bignamini, l’altra metà del duo, relegato in cabina di regia.
Profonde risonanze basse scandiscono un incedere costellato dall’incostante apparire ed incrociarsi di taglienti modulazioni, frammenti elettrici e indecifrabili scie vocali combinate a generare uno straniante labirinto sonico bipartito nel quale gradualmente perdersi.
Inizialmente ipnotica ed immersiva, la trama sonora si fa man mano più spessa ed ipnotica fino a trovare terminale distensione che segna l’approdo al giro di boa. Sommessamente granitica è la ripartenza, che pur seguendo similare struttura, converge verso orizzonti più accattivanti anche se marcatamente ruvidi, visione che si disgrega per riversarsi in un rumoroso oceano di frequenze da cui riemerge distillata per divenire cullante riverbero che si propaga senza sosta.
Una deriva lisergica attraverso mutevoli territori spettrali.