[laaps]

Il libero fluire di sensazioni che placide si espandono in un nebbioso oceano di rarefatto suono. Completata e archiviata a fine anno l’atmosferica mappa eilean, riparte immediatamente con un nuovo percorso in cento tappe Mathias Van Eecloo, affidando l’apertura di questo nuovo tracciato al ritorno di The Alvaret Ensemble, formazione costituita dal pianista Greg Haines, da Jan e Romke Kleefstra e dal percussionista Sytze Pruiksma, assente dalle scene da lungo tempo dopo aver pubblicato i suoi primi due lavori.
Coadiuvato dalla violoncellista Joana Guerra e dalla violinista Olga Wojciechowska, il quartetto plasma la sua nuova traiettoria risonante a partire da tre sessioni di improvvisazione registrate all’interno di una piccola chiesa olandese e operando sul materiale raccolto un ampio e prolungato lavoro di rimodulazione. Il risultato è un’atmosferica navigazione attraverso evanescenti ambienti che si susseguono sospinti dagli scarni rintocchi di piano e chitarra, da frammentarie trame armoniche definite dagli archi e flebili battiti su cui si innesta la voce narrante che appare emergere a declamare sussurrate memorie sopite in un tempo distante.
Un dilatato flusso cinematico fortemente evocativo nel quale immergersi annullandosi.