
Una visione gradualmente resa nitida, un punto di osservazione ideale dal quale dare forma e concretezza all’idea che la genera, un idoneo arco temporale per attendere che tutto maturi in modo consapevole. Scaturisce da un lungo iter il terzo lavoro solista di Giovanni Di Domenico, da un percorso creativo in lento e costante sviluppo che ha trovato attuazione durante due notti di registrazione nel corso dell’estate del 2018 all’interno di uno studio privato situato in altura nel lontano Giappone, dove il musicista romano si trovavo al termine di un tour in qualità di componente del progetto BonJinTan.
Interamente incentrato sulla voce solitaria del pianoforte, “ISASOLO!” si delinea come libera esplorazione di un lessico al tempo stesso essenziale e complesso, capace di incrociare costantemente ricerca armonica e incedere ritmico sfociando nella creazione di quattro dilatati flussi, improvvisati seguendo un’immagine di base, che dal medesimo presupposto raggiunge differente approdo.
È soprattutto il pianismo dinamico e corporeo di Di Domenico, espressione di una modalità chiara ed individuata, ad essere l’elemento di continuità che riverbera tra traiettorie ostinate e luminose (“Part I”), accidentate derive dissonanti (“Part II”), immersioni crepuscolari (“Part III”) e immaginifiche decostruzioni (“Part IV”), filo conduttore da cui emerge un variegato viaggio sonico profondamente evocativo.
[…] Non so da dove nasca il titolo scelto da Giovanni Di Domenico per il suo nuovo lavoro curato dalla tsss tapes di Francesco Covarino, ma posso dire con certezza che il suo contenuto è tutt’altro che inutile. Nessuna informazione, nessuna dichiarazione di intenti accompagna la pubblicazione, tutto è interamente affidato al suono. A saturare il nastro troviamo due dilatate tracce di [quasi] solo piano, entrambe denominate secondo una complessa figura geometrica e probabilmente frutto di sessioni di improvvisazione guidate da un’idea chiara e prefissata, come già accadeva nell’ottimo “ISASOLO!”. […]
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