[st.an.da]

Aspra ed incoerente si irradia la materia generando acide visioni in costante trasformazione, specchio di un convulso universo pervaso da irrefrenabile inquietudine. A distanza di due anni da “Life Forms”, si rinnova per la terza volta il sodalizio tra Anacleto Vitolo e Luca Buoninfante, incontro sinergico che si nutre di sfaccettati approcci e stilemi convergenti verso orizzonti distopici in bilico tra ribollente matericità e algida astrazione.
Diviso in quattro sezioni, a loro volta scandite dal susseguirsi privo di pause di diversi capitoli, il flusso sonico [de]strutturato dai due alchimisti campani si snoda vivo ed irregolare interpolando un ampio ventaglio di frequenze e risonanze estratte da fonti acustiche e sintetiche di varia natura. Suoni trovati dalla consistenza tangibile, cupe modulazioni, penetranti bassi riverberi e frammenti ambientali si scontrano liberando pulsante energia gestita senza mai essere ingabbiata per disegnare ruvidi scenari ancora una volta profondamente dinamici.
Un’immaginifica incursione in un ambiente sonoro enigmatico carico di persistente tensione, capace di affascinare per la sua avvolgente complessità.