A cura di Stefano De Ponti

Una selezione-sorpresa da Emptycities, lavoro di Vacuamoenia intorno alla condizione acustica transitoria determinata dalla vita in quarantena.
«A seguito delle direttive del governo—spiegano da Vacuamoenia—e per contrastare la diffusione del Coronavirus in Italia, ognuno di noi ha preso l’impegno di non uscire di casa e di limitare il più possibile gli spostamenti, in una sorta di abbandono centripeto dei luoghi dove non è più l’andare via che caratterizza la desertificazione ma il restare».
«Come per il paesaggio abbandonato il risultato ai sensi è lo stesso. Escluso pochi accentratori – ancora una volta attrattatori centripeti di uomini – come i supermercati, le edicole e le farmacie, il resto è visibilmente svuotato, acusticamente silenzioso. Chi ascolta la città non ha più quei punti fermi che caratterizzano la vita precedente la quarantena, il che crea ansia – ma a volte anche sorpresa, come una sorta di epifania – e non è forse un caso che proprio il suono che si diffonde dai balconi, attraverso un inno o un applauso, è diventato mezzo di reazione alla condizione imposta, il “Segnale” dei tempi che stanno correndo».
Per il mix sono stati utilizzati estratti da:
Nicola Di Croce – Venezia, 21 Marzo 16.00
Caroline Claus, Bruxelles, 28 Marzo 19.00
Antonio Porem Pires – Lisboa, 11 Aprile 19.00.