
Vaporose formazioni in incessante divenire che sinuose definiscono un immobile ed infinito fondale. Che le nuvole col loro costante ricomporsi ispirino espanse trame sonore non è certo una novità, ma ogni sguardo riesce a conferire a questo suggestivo trasformarsi una peculiare caratteristica rendendola unica. Non sfugge al fascino dell’osservazione di un siffatto cielo Wil Bolton, proseguendo il suo viaggio sonico verso un est sempre più distante dopo le mediorientali suggestioni di “Kochi”.
Ad interpolare le dense modulazioni sintetiche in flessuoso sviluppo troviamo risonanze ambientali catturate appunto in Corea, Giappone, Hong Kong e Sri Lanka, naturalistici echi che emergono dalle oniriche fluttuazioni contribuendo, insieme alle delicate linee melodiche plasmate da Bolton, alla creazione di sei atmosferici itinerari aerei. Un senso di placida quiete è la costante che accompagna l’incedere di ogni traccia, anche quando l’atmosfera vira verso orizzonti meno luminosi e lievemente increspati da umori crepuscolari (“In Flight”, “Scoria”).
Una meditabonda navigazione in un rarefatto oceano di avvolgente suono.
[…] Una meditabonda navigazione in un rarefatto oceano di avvolgente suono.” – So What […]
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