
Un singolo oggetto e le sterminate possibilità offerte dalla sua anima risonante. È frutto di una lunga ricerca intrapresa da più di un lustro il primo lavoro solista di Giacomo Salis, musicista sardo noto quale metà di un duo percussivo condiviso con Paolo Sanna e per una nutrita serie di collaborazioni tra cui ricordiamo il recente “S/.” insieme a Marco Ferrazza.
Attraverso i suoi tre capitoli, “Naghol” definisce un immaginario fervido, dedicato all’opera di Emilio Vedova, in cui ogni riverbero estraibile dall’elemento elevato a strumento viene utilizzato per disegnare tessiture intricate e vorticose. Il suono ottenuto dal confronto corporale confluisce in una ribollente sequenza orizzontale, avulsa da ogni intento narrativo e dallo sviluppo potenzialmente illimitato.
Sfumature timbriche e reiterazioni ossessive danno così forma ad un flusso marcatamente materico che importa modalità sintetiche in un universo diametralmente opposto. Un suggestivo punto di partenza per future ulteriori indagini acustiche.