
Estrapolare l’anima risonante degli oggetti, esplorare le possibili declinazioni del gesto percussivo. Di queste istanze si nutre il fare artistico di Paolo Sanna, la sua inesauribile ricerca di traiettorie narrative intensamente materiche sviluppate seguendo istinto ed emozione.
Le due tracce che compongono questo nuovo lavoro non si discostano da questa consolidata attitudine e propongono un nuovo duplice itinerario fatto di battiti, stridori, echi metallici interpolati con registrazioni ambientali che rendono ancor più tattile il tutto. Il risultato ottenuto dal musicista sardo oltre a dare vita ad un nuovo ritratto naturalistico, ancora una volta dai marcati richiami ancestrali, si arricchisce di una componente antropologica resa evidente soprattutto nella parte iniziale della seconda traccia. Qui un lungo estratto di voci, catturate probabilmente per strada, emerge su una struttura sonora fatta di ostinate reiterazioni che nel loro ossessivo sviluppo riportano alla trance ipnotica di antichi riti tribali.
Un universo sensoriale vivido, incentrato sulla riscoperta di suoni puri affrancati da astratti processi di levigatura.
[…] collaborazioni più ampie – e con gli evidenti estratti ambientali utilizzati nel precedente “Stratificazioni”. Il suono nudo ottenuto applicando tecniche estese alle percussioni e agli oggetti trovati converge […]
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