
Oppressi dal forzato isolamento, in molti si sono ritrovati nell’ultimo anno a far tesoro di uno sprazzo di cielo tramutato in breccia attraverso cui lanciare libero il pensiero. Un flusso fatto di speranza e inquietudine, di riflessione e voglia di sfuggire dal quale sono stati tratti molteplici itinerari creativi. A questa condizione, specificamente al punto di vista femminile, è dedicato il documentario “Tutte a casa – memorie digitali da un mondo sospeso” diretto da Cristina d’Eredità, Eleonora Marino, Nina Baratta la cui colonna sonora è stata realizzata da Silvia Cignoli.
Reduce da un buon disco di debutto solista – “The Wharmerall” – che ne metteva in evidenza soprattutto l’attitudine alla sperimentazione, la musicista lombarda vira in questo nuovo lavoro verso sonorità più accessibili, funzionali ad essere commento sonoro di immagini in movimento. Una spiccata qualità cinematografica è infatti il tratto distintivo che lega le ariose fluttuazioni imperniate sulle frequenze sognanti della fedele chitarra elettrica ai tracciati più atmosferici e rarefatti. Il risultato è un continuum cangiante ma coeso in cui si incastrano progressioni dinamiche dal sapore post-rock (“Everything Fluctuates”) e sinuose modulazioni ambient (“Memories That Remain In The Wind”), costruzioni melodiche profondamente elegiache (“Looking at you Through the Peephole (revisited version)”), ma anche divagazioni kosmische che vedono dominare la componente sintetica (“Sogno”, “Ossessione”).
A completare il lotto troviamo “Close to distance” – appositamente scritta per l’album e non inclusa nella colonna sonora – e due brani ripescati dal progetto IN/ELEKTRA condiviso con Valentina Guidugli, anch’essi perfettamente aderenti all’atmosfera dell’album. Il tutto a conferma di una linea di ricerca estremamente varia ma sempre coerente, specchio di un’artista matura capace di gestire lessici e strutture diversificate con grande abilità.