[Opal]

Un vortice roboante di frammentarie trame pulsanti e schegge sintetiche taglienti. Sarebbe stato lecito attenderselo dalla fusione dei marchi Talaph e Ciro Vitiello alla luce dei rispettivi lavori solisti. Ed in effetti “Moon Shines & Flame Clouds”, traccia d’apertura di “Lost in the Colloid” potrebbe suggerire che la direzione scelta sia esattamente questa. Ma è sufficiente affacciarsi sulle frequenze diluite di “I Gave Up My Body” per rendersi conto che le cose non stanno esattamente così.
Dalla sinergia dei due musicisti campani prende infatti forma un itinerario elettronico decisamente più atmosferico, fatto di modulazioni fluide e vapori acidi dai quali a tratti emergono inquietanti field recordings. “Eternal Smile” e “Miracle” sono i passaggi in cui quest’attitudine maggiormente si cristallizza definendo algidi paesaggi drone-ambient profondamente ipnotici. La voce, sempre pesantemente filtrata quando presente, rimanda al rapporto incrinato tra uomo e macchina – centrale nell’ottimo “Now We’re Just Pieces Of Steel, A Data Whisper” firmato da Giuseppe Federico Pastore – spingendosi verso derive post-umane asfissianti.
Quel che prende forma è un labirinto distopico costruito con cura, una prigione aurale da cui osservare il mondo dopo la fine del mondo.