From A Harbour Softly Drawn & Andrew Wild   “From A Harbour Softly Drawn & Andrew Wild”

[4th Ward Private Press]

Fraser Mc Gowan, oltre a quello musicale, possiede un particolare talento per la denominazione dei suoi progetti sonori. Non sorprende quindi scoprire che sia proprio lui a celarsi sotto la sigla From A Harbour Softly Drawn, ma inanzitutto il dato fondamentale è saperlo nuovamente attivo dopo la chiusura del percorso a firma Caught In The Wake Forever. Spetta ad uno split condiviso con Andrew Wild – patron della Crow Versus Crow per cui lo stesso scozzese ha pubblicato – sancire la ripartenza, sia in veste di autore che di curatore, visto che si tratta delle prima uscita della sua neonata 4th Ward Private Press.

Un lato del vinile per ciascuno, interamente saturato da una singola dilatata traccia. Il confronto tra i due è all’insegna del contrasto, della diversità formale orientata in entrambi i casi alla strutturazione di scenari atmosferici  sommariamente definibili ambient anche se dalle risultanze profondamente divergenti. Mantenendo evidenti tratti di continuità con la sua precedente produzione  in particolar modo con la lunga suite Under Blankets pubblicata per Fluid Audio – Mc Gowan ci proietta in una dimensione meditativa fatta  di modulazioni fluide, estremamente flessuose. Quello da lui plasmato è un paesaggio autunnale dai toni caldi, uno scenario ambient-drone in lenta e graduale evoluzione. Ideato come un tracciato minimalista rallentato, Blank Spots scorre con fare ipnotico assumendo in modo incrementale le sembianze di uno sconfinato oceano di luce in cui immergersi per rigenerarsi.

Alla pacatezza melodica del lato A fa da contraltare la ruvidezza dell’itinerario costruito da Wild. Risonanze ambientali e suoni trovati sono gli elementi base attraverso cui viene strutturato un itinerario concreto sotto forma di collage sonoro stridente in cui natura e artificio si fondono in un quadro d’insieme obliquo dalla consistenza tattile. Senza concedere pause, il suono evolve rapido rimanendo comunque ancorato ad un’essenzialità spigolosa che lambisce territori harsh noise senza mai concedere tregua.

L’accostamento di istanze formalmente così differenti si tramuta in un legante atipico capace di scongiurare cadute di tono e tenere alta l’attenzione di chi si appresta ad affrontare l’ascolto. Una proposta agrodolce ben confezionata.  

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