
Persi nel mistero oscuro degli abissi, in balia dell’infido mistero dei suoi paesaggi ammalianti. È l’universo sottomarino narrato da Jacques-Yves Cousteau nel suo Il mondo silenzioso il punto di origine del primo itinerario condiviso da Francesco Fonassi e Marta Salogni, deriva straniante attraverso scenari atmosferici definiti dall’accostamento e giustapposizione di risonanze concrete, scie su nastro, frequenze vocali e un ribollio brulicante di suoni trovati.
Registrate dal vivo durante una performance tenutasi allo “Spettro” di Brescia, le dieci tracce che compongono il lavoro scandiscono una sequenza narrativa profondamente materica cesellata con estrema cura. La sound art di Fonassi si incastra alla perfezione alla perizia tecnica della Salogni generando un ambiente d’ascolto immaginifico, che traduce in suono la sensazione di trovarsi al cospetto di un territorio alieno in condizioni precarie. L’insieme di riverberi profondi e modulazioni liquide danno corpo ad un moto acquoso finemente dettagliato in cui si rimane impigliati tra loop ipnotici e trame ottundenti.
Discesa stordente in un regno fatto di silenzi gravidi e buio accecante.