[Shyrec]

È ancora il dolore dell’assenza a spingere Luca Marchetto/Bad Pritt a cercare conforto nel suono, in quella materia multiforme che sa assorbire ogni sensazione depurando l’animo. Se la sequenza di sette anonimi giorni in Ep 1 costruiva un affresco delicato quanto essenziale dello stravolgimento interiore, questo nuovo Debris lascia fluire in un torrente scandito dal succedersi di momenti temporali ben individuati e privo di reale soluzione di continuità tutta la tensione di un paesaggio interiore inquieto. L’attitudine modern classical, che strutturava il capitolo precedente, si destruttura gradualmente scontrandosi con frequenze elettroniche oscure per convergere verso ambienti contemplativi anelanti al silenzio.
Tocca all’elegia degli archi dare l’abbrivio ad un viaggio in musica che alterna partiture pianistiche profondamente malinconiche (December 28th) a saturazioni sintetiche abrasive (July 13th), generando un costante cambio di rotta umorale alla ricerca di un virtuoso equilibrio. Le due componenti, oltre a caratterizzare in maniera dominante singole tracce, sanno convivere all’interno della stessa (December 29th) e sconfinare verso aperture atmosferiche ariose che rimandano a scenari floydiani (May 9th).
Quiete e furore, luce ed ombra diventano dicotomie – sonore ed emozionali – virtuose attraverso cui rigenerarsi e tentare il superamento di un frangente complesso.