
Rispetto al precedente “Needs Must When The Devil Drives” rimane invariato l’idea di concepire lo studio di registrazione come strumento creativo, ma la strada scelta non è più focalizzata sulla post produzione concentrandosi piuttosto sulle potenzialità di uno sviluppo in tempo reale guidato dalle sensazioni dell’istante. La dilata suite che compone questo nuovo lavoro è interamente costruita a partire da frequenze sintetiche improvvisate e manipolate ricorrendo ad effetti ed amplificatori per dare origine ad un continuum narrativo ipnotico, privo di cesure ed in lento e costante mutamento. Quello prodotto è un magma trascinante nel quale si rimane istantaneamente invischiati, un tracciato ambientale oscuro e penetrante che scava nell’immaginario cancellando ogni punto di riferimento. La sensazione è quella di fluttuare senza meta in un limbo sotterraneo dal quale non si è sicuri di voler riemergere. Atmosferico, immersivo, totalizzante.