Un’apparenza immobile sotto la cui superficie si cela una vitalità inesauribile fatta di piccole tensioni e quieti flussi. È un paesaggio tutto da indagare e da raccontare nel suo vasto portato immaginifico quello artico, scenario che ha ispirato Ester Vonplon conducendola alla realizzazione di una trilogia fotografica che rappresenta il punto di partenza da cui prende le mosse la terza pubblicazione firmata IIKKI.
A sonorizzare l’esplorazione visiva dell’artista svizzera troviamo Taylor Deupree e Marcus Fischer, che attraverso il loro attento lavoro di cesellatura elettroacustica plasmano una traduzione musicale capace di riportare e amplificare la dimensione epico-onirica delle immagini del libro, non a caso suddivise in sequenze riferite alle singole tracce.
L’affascinante percorso che scaturisce da questa duplice navigazione conduce attraverso scorci di cristallina bellezza fatta di quiete trame sognanti che fanno da eco alla scultorea brillantezza del ghiaccio (“Lowlands”), momenti di crepitante matericità (“On branches”, “Snow slowed”) e moti fluidi in cui le stille melodiche danzano luminose attraverso fondali evanescenti (“Rides”, “Cascades”). A tratti lo sguardo si pone a distanza maggiore cogliendo la stasi apparente di vedute d’insieme fatte di linee acustiche più strutturate ma sempre intrise di un incedere sghembo (“Migrations”, “Sometimes”).
Una combinazione audio-visiva di pregevole fattura che si diluisce lentamente nei tratti di grave solennità di “Rivers” , eco perfetta di quel mare inquieto sovrastato da oscure nubi posto a conclusione di questa deriva intrisa di magico stupore .