[laaps]

Dopo un lungo stop ad inizio millennio, la parabola di Arovane – storico moniker del pioniere elettronico Uwe Zahn – ha ritrovato negli ultimi anni continuità producendo una serie di album pregevoli sempre più orientati verso la definizione di paesaggi sintetici profondamente atmosferici. Tale attitudine lo ha portato a stringere un proficuo sodalizio con Taylor Deupree – per la cui 12k è uscito Reihen e coautore per la stessa label del recente Skal_Ghost – nuovamente presente in cabina di regia per la realizzazione di Sinter.
Combinando modulazioni morbide, sottili bordoni e screziature di intensità variabile, il musicista teutonico propone un’alternanza dinamica di itinerari conclusi e intermezzi dalla durata stringata, capace di costruire un universo risonante al tempo stesso tattile e tendente alla dimensione onirica. Attraverso una pratica consolidata nel corso degli anni, ciò che viene strutturata è una sequenza di ambienti elettronici profondamente stimolante, che senza attrito passa da stratificazioni nervose (Fern) e frammenti dissonanti (Lithh) a progressioni dense pervase da grana spessa (Gitter) e saturazioni oscure scandite da variazioni minime (Muster) fino a diluirsi in ipnotiche distese luminescenti (Wendung).
È uno scenario trasognato, a tratti sinuosamente allucinato, che rapisce per la sua vividezza e per la tavolozza sonora brillante carica di sfumature e dettagli.