caught in the wake forever & glacis “version & delineation”

[crow versus crow]

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Due tracciati emozionali che si incrociano fondendosi in un’unità interamente incentrata sulla purezza del libero sentire. Pervasi da differenti coordinate formali ma ispirati da un approccio similare, trovano incastro preciso i percorsi creativi di Fraser McGowan/Caught in the wake forever e Euan McMeeken/glacis sfociando in una breve raccolta di fragili bozzetti  che danzano tra la suadente malinconia del piano e la ruvida fragranza di granulose frequenze elettroniche.

Imperniato su brevi improvvisazioni suonate sul suo strumento da McMeeken, che introiettano la crepitante polvere sintetica plasmata su misura da McGowan, “Version & Delineation” appare come un piccolo scrigno contenente sei brevi ed essenziali gemme plasmate seguendo una pulsione comunicativa estremamente istintiva, catturata senza l’interposizione di alcun filtro. Un’immediatezza resa ancor più evidente dall’inclusione di fondali ambientali pervasi da suoni domestici che diventano parte integrante di questo fugace viaggio attraverso le sensazioni dei due artisti coinvolti.

Un primo incontro che lascia immaginare nuove future collaborazioni.

caught in the wake forever “under blankets”

[fluid audio]

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Sinuoso ed evanescente fluisce il suono che modella l’unica lunga traccia che compone “Under blankets”, nuovo lavoro di Fraser McGowan che dischiude l’eclettico universo di Caught In The Wake Forever verso un’inedita impalpabile dimensione ambientale.

Nato per accompagnare le sedute di meditazione praticate dal musicista scozzese per contrastare un costante stato d’ansia che lo affliggeva qualche anno addietro, il brano si sviluppa come una lenta e vaporosa deriva sintetica in costante e quasi impercettibile mutazione. Tutto fa riferimento al cielo trapuntato di stelle le cui luci solo apparentemente rimangono fisse e immutate, ma sarebbe ulteriormente immediato accostare il dipanarsi delle tremule modulazioni definite da McGowan al passaggio graduale e senza sosta da una configurazione all’altra di candide nuvole  immerse in una luce abbagliante plasmate da un vento caldo e confortevole.

Ciò che emerge con forza durante i quaranta minuti di “Under blankets” è la volontà di creare un contenitore avvolgente ma privo di particolari connotazioni narrative, uno spazio sonoro pronto ad accogliere per dare la libertà di scavare nel nostro mondo interiore.

caught in the wake forever “the place where I worship you”

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Può un luogo condizionare l’umore e la personalità di un uomo?

Può questa sensazione tradursi in suono?
Fraser McGowan  risponde affermativamente ad entrambe le domande e lo fa pubblicando il suo nuovo lavoro firmato Caught in the wake forever. “The place where I worship you” è la testimonianza di un viaggio, moto dell’anima ancor prima di mero spostamento fisico.

Il disco narra le sensazioni vissute e riportate da un soggiorno nell’isola di Arran, tramutate in suoni sinestetici che hanno la capacità di avvolgere e catturare trasportando l’ascoltatore in un mondo altro. I sei capitoli che descrivono questo universo sensoriale sono costruiti a partire dai suoni ambientali catturati da McGowan sul luogo, elaborati attraverso amniotiche ed eteree pulsazioni elettroniche. Ci si trova così a passeggiare lungo le rive dell’isola (“On lochranza shores”) o ad osservarne uno scorcio (“Our own loch view”), alternando momenti di scoperta ad attimi di ipnotica stasi.

È un disco da ascoltare immersi nel buio, lasciandosi trasportare dalla musica, dalla sua capacità di creare immagini, alla ricerca di una totale simbiosi con le sensazioni che la natura sa trasmettere a chi è disposto ad ascoltare.  Quando le ultime note dilatate di “Often nowhere” vi lasceranno nel silenzio avrete voglia di ripartire immediatamente. L’unica cosa che resta da dire è…. Buon viaggio

The Place Beyond the Pines #24

a cura di sonofmarketing

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Soap & Skin. Abbiamo atteso tanto questo momento. La cantautrice austriaca Soap&Skin sta per tornare con un nuovo album, a sei anni da “Narrow”. “From gas To Solid/You Are My Friend” uscirà ufficialmente il 26 ottobre. VI proponiamo il secondo singolo estratto “Italy and (this is) Water”.

 

 

Hekla. Hekla Magnúsdóttir è un cantautrice e compositrice islandese, nota anche come virtuosa del theremin. “A” è il suo nuovo album che è uscito il 14 settembre via Panthom Limb.Vi proponiamo il video di “Ekki Er Allt Gull Sem Gloir”, un brano che mette la vocalità eterea in contrasto con la trama cupa del suono.

 

 

Albecq. Albecq è un nuovo collettivo che comprende i producers e compositori Angus MacRae, James Jones e Thom Robson. Le influenze che collegano i tre artisti sono gli Stars Of The Lid e William Basinski. ”A Distant, Guiding Sun” è l’album di debutto. Vi proponiamo “Flare”.

 

 

Julia Kent e Jean DL. “The Great Lake Swallows” è il risultato della collaborazione fra la violoncellista canadese Julia Kent e il chitarrista belga Jean DL. L’album, composto da 4 parti, è uscito a fine agosto per Gizeh Records. Vi proponiamo “Part Three”.

 

 

Glacis e Caught in The Wake Forever. Questo settembre ci ha regalato un’altra grande collaborazione. Stiamo parlando di quella fra il musicista scozzese Euan Millar-McMeeken aka Glacis e Fraser McGowan aka Caught In The Wake Forever. “Version and Delineation” è uscito per la label britannica Corw versus Crow. Ecco un estratto.

 

 

Niagara. Niagara è un interessante trio portoghese che ha recentemente debuttato con l’album “Apologia”. Il brano “Siena” mette in evidenza il flusso dinamico (e disomogoneo) della trama elettronica che incontrano le leggere vibrazioni del flauto.

 

 

Kelly Moran. Kelly Moran è una talentuosa compositrice, pianista e producer newyorkese. Ha recentemento annunciato l’uscita di un nuovo album per Warp Records. “Ultraviolet” sarà pubblicato il 2 novembre. Vi presentiamo “Helix”, il primo singolo estratto.

 

 

Ben Chatwin. Abbandonato il moniker di Talvihorros, il musicista e compositore scozzese Ben Chatwin è tornato con un nuovo album intitolato “Staccato Signals”. Vi proponiamo il video recente per il brano “Knots”.

 

 

Spirit Fest. Spirit Fest è il progetto  che coinvolge i Tenniscoats, Markus Acher (Rayon/Notwist), Cico Beck (Aloa Input/Joasihno) e Mat Fowler (Jam Money/Spillage Fete Records). A un anno dall’album di debutto, sono tornati con il secondo album intitolato “Anohito” (Morr Music). Questa è la delicata “Look of the Colours”.

 

 

Phosphorescent. A cinque anni da “Muchacho”, ritorna il progetto del cantautore statunitense Matthew Houck aka Phosporescent. Il nuovo album si intitola “C’est la Vie” e uscirà il 5 ottobre via Dead Oceans. Questa è “Christmas Down Under”. 

 

Josin. Josin è una talentuosa compositrice, producer e cantautrice tedesca. “In The Blank Space” è l’album di debutto che uscirà ufficialmente il 25 gennaio 2019. “Burning (For A New Start)” è il primo singolo estratto che mette in mostra la straordinaria e delicata vocalità che incrocia e si fonde con la trama ruvida del suono.

 

 

Julia Holter. Concludiamo con un altro grande ritorno. Julia Holter ha annunciato il nuovo album “Aviary” che uscirà il 26 ottobre per Domino. “I Shall Love 2” è il primo singolo estratto.

 

 

 

September Brings The Autumn Dawn. Suoni e sensazioni delle prime folate fredde sulla pelle (ma calde sul cuore).

a cura di music won’t save you

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Il segno della stagione che cambia non è il colore delle foglie. L’autunno ha, da sempre, il suono degli Hood:
Hood – September Brings The Autumn Dawn

 

“Out of season, out of heart, / I cross you off beneath the stars / Autumn leaves a nasty scar / And with the leaves, the heart departs”
Piano Magic – Saint Marie

 

Calore sulla pelle, nostalgia dentro l’anima per la breve estate del nord più profondo e solitario:
Snorri Helgason – Summer Is Almost Gone

 

C’è però anche modo di apprezzare la luce che cambia, tornando alla quotidianità con incantata dolcezza:
Marshall Holland – Goodbye September Days

 

Visioni bucoliche dai colori caldi: incanto per gli occhi, dolcezze per uno spirito visionario:
Sand Snowman with Chris Wade – Autumn Again

 

Ancora in mezzo ai campi, l’attività quotidiana e le emozioni scandite dai cicli della natura:
Plantman – Closer To The Snow

 

Strade umide, cieli uggiosi: alla malinconia risponde una speranza solitaria, che scalda dolcemente il cuore:
Small Town Boredom – Monday Night H.O.P.E. Group

 

“The afternoons were grey & overwhelming as they fell / to fused lamps & September’s clarity / the way back home is lost to us forever in the night / & the leaves / the falling leaves”
The Clientele – The House Always Wins

 

Una stagione di ombre e fantasmi, un ricordo commosso per un artista che ci ha lasciato troppo presto:
Gravenhurst – The Diver

 

Scorci di una stagione dell’anima, pervasa di solitario intimismo:
Tides Of The Blue Moon – The Sign Of Autumn

 

Folate impalpabili ma affilate, che piano piano cercano la via del cuore:
Birch And Meadow – Before I Became A Wind

 

Sedersi e contemplare, immergendosi nella luce e nei colori che cambiano:
My Autumn Empire – Hatchlings
https://www.youtube.com/watch?v=8KBJ4hLy_04

 

Luce e ombra, sogni e fantasmi, in equilibrio in un tempo di transizione affascinante:
Twist Of Fate – The Colours Are Changing

 

Le dolci trame naturali e le pulsazioni vitali di una stagione viva e rigenerante:
Message To Bears – Autumn

 

Segnali radio da catturare al buio, tra i vapori della campagna dopo una giornata grigia e uggiosa:
July Skies – Broadcast For Autumn Term

From A Harbour Softly Drawn & Andrew Wild   “From A Harbour Softly Drawn & Andrew Wild”

[4th Ward Private Press]

Fraser Mc Gowan, oltre a quello musicale, possiede un particolare talento per la denominazione dei suoi progetti sonori. Non sorprende quindi scoprire che sia proprio lui a celarsi sotto la sigla From A Harbour Softly Drawn, ma inanzitutto il dato fondamentale è saperlo nuovamente attivo dopo la chiusura del percorso a firma Caught In The Wake Forever. Spetta ad uno split condiviso con Andrew Wild – patron della Crow Versus Crow per cui lo stesso scozzese ha pubblicato – sancire la ripartenza, sia in veste di autore che di curatore, visto che si tratta delle prima uscita della sua neonata 4th Ward Private Press.

Un lato del vinile per ciascuno, interamente saturato da una singola dilatata traccia. Il confronto tra i due è all’insegna del contrasto, della diversità formale orientata in entrambi i casi alla strutturazione di scenari atmosferici  sommariamente definibili ambient anche se dalle risultanze profondamente divergenti. Mantenendo evidenti tratti di continuità con la sua precedente produzione  in particolar modo con la lunga suite Under Blankets pubblicata per Fluid Audio – Mc Gowan ci proietta in una dimensione meditativa fatta  di modulazioni fluide, estremamente flessuose. Quello da lui plasmato è un paesaggio autunnale dai toni caldi, uno scenario ambient-drone in lenta e graduale evoluzione. Ideato come un tracciato minimalista rallentato, Blank Spots scorre con fare ipnotico assumendo in modo incrementale le sembianze di uno sconfinato oceano di luce in cui immergersi per rigenerarsi.

Alla pacatezza melodica del lato A fa da contraltare la ruvidezza dell’itinerario costruito da Wild. Risonanze ambientali e suoni trovati sono gli elementi base attraverso cui viene strutturato un itinerario concreto sotto forma di collage sonoro stridente in cui natura e artificio si fondono in un quadro d’insieme obliquo dalla consistenza tattile. Senza concedere pause, il suono evolve rapido rimanendo comunque ancorato ad un’essenzialità spigolosa che lambisce territori harsh noise senza mai concedere tregua.

L’accostamento di istanze formalmente così differenti si tramuta in un legante atipico capace di scongiurare cadute di tono e tenere alta l’attenzione di chi si appresta ad affrontare l’ascolto. Una proposta agrodolce ben confezionata.  

10 Playlist per i 10 anni di Sonofmarketing (2010 -2019) – 2015

a cura di sonofmarketing

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This Is The Kit. This is the Kit è lo pseudonimo della cantautrice e polistrumentista britannica Kate Stables. Bashed Out è il suo terzo album in studio che è uscito per la Brassland di Aaron Dessner (The National). Questa è la title-track che mette in evidenza tutta la grazia della sua musica.

Masayoshi Fujita. Masayoshi Fujita è un compositore e vibrafonista giapponese che vive a Berlino. Nel 2015 ha firmato per la celebre Erased Tapes e ha pubblicato l’album “Apologues”. Fra trascendentale e trasecolare, Masayoshi Fujita realizza un’opera di bellezza inenarrabile. Una meraviglia che sta tutta nel fascino dell’esplorazione di uno strumento che ci permette di visualizzare e ascoltare storie.

Hior Chronik. Hior Chronik è un compositore tedesco (di origini greche). “Taking the Veil” è il suo disco uscito nel 2015 e che ha alzato quell’asticella invisibile che ogni artista cerca di superare con ogni disco. Molteplici le collaborazioni: Field Rotation, Sophie Hutchings, Yasushi Yoshida, Yoshinori Takezawa e le voci di Amber Ortolano e Fabiola Sanchez. Questa è “Sailing Away”.

Rafael Anton Irisarri. Fra gli artisti più importanti della musica contemporanea, Rafael Anton Irisarri raggiunge l’apice della sua carriera con la magia di “A Fragile Geography”. Questo nuovo album risulta una sorta di percorso che vuole raffigurare l’instabilità contemporanea che riflette il contrasto fra la bellezza che ci circonda con una serie di eventi e sensazioni che portano disagio e pressione (in particolare riferimento agli Stati Uniti).

Marika Hackman. We Slept at Last” è una frase dal forte impatto, di liberazione e che rivela un passato recente (o lontano, dipende dalla prospettiva) particolarmente pesante, fisicamente e soprattutto emotivamente. L’artwork dominato da un blu notte, tanto suggestivo quanto inquietante, vede una donna accasciata frettolosamente su un letto, divorata dal giorno faticoso o da una vita insostenibile.

Immagini che raccontano una storia, come quelle che propone la cantautrice londinese Marika Hackman che arriva al debutto dopo una serie di interessanti ep. L’innamoramento è veloce, la sua voce è ipnotica e malinconica ed è una calamita, anzi un vortice per tutti gli amanti delle atmosfere “dark”.

Johanna Warren. A due anni dal debutto con “Fates”, Johanna Warren è tornata con un nuovo album. Si intitola “nūmūn”ed è uscito via Team Love. Back vocals e piano a cura di Bella Blasko, Il disco è un concept dedicato alle varie fasi della luna. La figura della luna come stabilizzatore del nostro universo e figurativamente dell’equilibrio fra spirito e corpo, inteso come esistenza. La cantautrice di Portland riprende una certa poetica nel suo nuovo lavoro e non è possibile non ritrovare un certo approccio spirituale anche nella composizione.


Armaud. “How Erase a Plot” è il debutto della cantautrice italiana armaud, pseudonimo di Paola Fecarotta. L’album è uscito per Lady Sometimes Records. Dieci tracce di dream pop soffuso, venato di elettronica e malinconia. Questa è “Lullaby”.

William Ryan Fritch. Non esistono le giuste parole per descrivere la grandezza di questo artista statunitense che in pochi anni si è cimentato in diversi progetti (fra cui Death Blues) e in una serie di album che hanno rappresentato un’evoluzione impensabile e straordinaria (dalla neoclassica e la composizione di colonne sonore alle sperimentazioni melodiche dell’ultimo lavoro). La costante resta la voglia di esplorazione, la curiosità, il coraggio di superare i confini stilistici. Nel 2015 ha pubblicato “Revisionist”, uno dei suoi album più significativi.

The Frozen vaults. The Frozen Vaults è il  collettivo composto da Bartosz Dziadosz (Pleq), Harry Towell (Spheruleus), Yuki Murata (piano), David Dhonau (violoncello) e Tomasz Mrenca (violino). “1816” è l’album di debutto che è uscito via VoxxoV Records.

Shlohmo. Il 2015 è anche l’anno di Henry Laufer aka Shlohmo che pubblica uno dei suoi album più significativi. “Dark Red” uscì per True Panther. Questa è “Emerge From the Smoke”.

Ben Fleury-Steiner. Ben Fleury-Steiner è un sound artist statunitense e fondatore della label Gears of Sand. Nel 2015 è uscito “While The Red Fish Sleeps”per Soft Corridor Records. Il Mastering è a cura di Fraser McGowan (aka Caught In The Wake Forever). Il disco presenta sonorità astratte che abbandonano il concetto di ritmo e struttura a favore di flussi emotivi che seguono gli illogici movimenti della mente umana.

Sòley. Sòley è una delle artiste nordeuropee che ha suscitato maggiore interesse negli ultimi anni. “Ask the Deep” è il suo secondo album che è uscito per Morr Music. Questa è “Follow Me Down”.

Deison e Matteo Uggeri. In the Other House” è il risultato della collaborazione fra i due compositori e musicisti Cristiano Deison e Matteo Uggeri. L’album è uscito per Old Bicycle Records in coproduzione con Final Muzik, Loud Records, Oak Editions.

Sufjan Stevens. Uno degli album del decennio appena passato. “Carrie & Lowell” di Sufjans Stevens non ha bisogno di presentazioni. Questa è “Should have Known Better”.

Goodspeed You! Black Emperor!. Chiudiamo con i GY!BE! E il loro intenso “Asunder, Sweet and Other Distress “.