Elnath Project   “The Fourth Rift”

[Plus Timbre]

Le infinite possibilità di plasmare il suono per configurare ambienti profondamente immersivi, l’esplorazione di differenti tecniche compositive e il contributo fertile dell’alea sono invarianti rintracciabili in ognuno dei quattro lavori pubblicati da Alessandro Ciccarelli sotto l’alias Elnath Project. Le medesime componenti informano la sua nuova pubblicazione per la netlabel Plus Timbre proponendo un itinerario in quattro parti che cristallizza le risultanze di un live-set costruito attorno un insieme di basse e bassissime frequenze interpolate a modulazioni FM e risonanze di varia natura.

Le risultanze di tale intersezione strutturano la generazione di flussi ambientali dilatati la cui lenta ma costante evoluzione induce uno stato ipnotico scandito dal succedersi di grovigli noise proiettati verso il rumore bianco e modulazioni stagnanti affini a territori lowercase. Nel loro insieme le tre parti di “FJ3” configurano un notturno straniante di trame profonde decostruite e ricombinate affidandosi all’interferenza dell’atto improvvisativo. L’omaggio a Jakob Ullmann che chiude l’album sposta le coordinate verso un paesaggio elettroacustico al tempo stesso più materico e rarefatto che sfuma gradualmente verso il silenzio.

Ancora una volta Ciccarelli ci propone un viaggio sensoriale sottilmente dinamico che esige la massima attenzione per poter essere percepito in ogni sfumatura, una deriva sonora totalizzante intrisa delle sperimentazioni dell’avanguardia novecentesca destinata a naviganti impavidi.

elnath project “Anticlinal”

[Plus Timbre]

Lo stretto sodalizio tra musica e azione scenica costituisce un fertile punto di incontro sempre più spesso contraddistinto da un vitale processo di sperimentazione che coinvolge entrambe le parti in causa. Il quarto lavoro di Alessandro Ciccarelli a firma elnath project si inserisce perfettamente in questa scia assecondando un’attitudine alla ricerca evidente in ogni uscita fin qui prodotta.

“Anticlinal” raccoglie quattro composizioni algoritmiche ideate quale controparte sonora di un’opera teatrale che coinvolge la danzatrice/attrice Eva Grieco. Si tratta di dilatati flussi generativi plasmati interpolando sequenze prefissate e interazioni aleatorie utilizzate come input per stimolare l’elaborazione del flusso in tempo reale. Le coordinate generali rimangono quindi invariate rispetto al precedente “46Y6”, così come permangono evidenti i rimandi all’avanguardia novecentesca, in particolar modo agli immaginifici scenari scelsiani e alle esplorazioni pionieristiche di Éliane Radigue.

Le diverse risultanti originate da questo processo ibrido configurano immersivi paesaggi costellati da micro eventi sonori che concorrono a dare forma a trame profondamente oscure. Riverberi profondi prolungati fino a divenire spessi bordoni , algidi glitch e nervose frequenze sintetiche si intrecciano generando ambientazioni in bilico tra lowercase, dark ambient e drone music, sussurrate distese gravide di strisciante tensione che in alcuni frangenti delle due parti di “N3HL” convergono verso una struttura più vorticosa e parzialmente roboante.

Un percorso stimolante, autonomamente evocativo in un notturno accidentato e disturbante da affrontare con necessaria attenzione per poter essere recepito pienamente.

Elnath Project “Feedback Works”

[Humanhood Recordings]

Dense spirali di tagliente suono che mesmeriche si propagano accogliendo la virtù dell’errore e la fortuita fertilità del caso. Con sempre vivida l’immaginifica lezione scelsiana, prosegue il solitario itinerario di ricerca risonante condotto da Alessandro Ciccarelli sotto lo pseudonimo Elnath Project  giungendo, a distanza di un anno e mezzo dal suo primo capitolo, alla sua seconda pubblicazione affidata  alla label americana Humanhood Recordings.

Palesemente ispirato dalla pionieristica visione di Éliane Radigue e dai suoi studi sulla forza espressiva dei feedback, l’artista romano elabora una personale escursione in un ruvido universo generato dalla reiniezione del segnale digitale, avvalendosi unicamente dell’ausilio di un mixer audio e un numero esiguo di effetti.

Attraverso la parziale gestione e modulazione di questo prolungato e complesso cortocircuito privo di soluzione di continuità, Ciccarelli modella undici inquieti paesaggi definiti da sature vibrazioni che dischiudono un immaginario oscuro ed enigmatico. Dall’alternanza di espanse traiettorie dall’andamento più coeso e brevi frammenti dallo sviluppo più ostico ed accidentato ciò che prende forma è un allucinato viaggio all’interno delle ipnotiche potenzialità di un suono in bilico tra algida persistenza, granulosa interferenza e graffiante rumore. Una intensa discesa riservata ad esploratori impavidi.

Elnath Project ” ~ “

[Focused Silence]

Viaggiare tra le pieghe del suono che dal suo nucleo lentamente si espande per divenire esteso territorio in cui perdersi. È un’esplorazione incentrata sul potere evocativo della risonanza a segnare il debutto solista di Alessandro Ciccarelli sotto lo pseudonimo Elnath Project, un tracciato costruito con l’eco delle teorie scelsiane ben impresse nella mente.

Oscure nebbie destrutturate, plasmate attraverso l’utilizzo di differenti tecniche di sintesi sonora, definiscono una mesmerica spirale sensoriale, che lentamente avvolge e imprigiona generando una deriva costantemente in bilico tra astratta suggestioni e concreto stimolo. La frequenza sonica finemente modulata si snoda come essenziale segnale in perenne mutazione, regolato da un processo di riduzione o addizione che la conduce a divenire densa stratificazione dall’andamento imprevedibile. A questo aleggiante magma si sommano in “ED45”riverberi ambientali e frammenti acustici capaci di infondere un accentuato senso di matericità a quel che è pensato come un omaggio all’arte di Tarkovskij, mentre marcate pulsazioni segnano la terminale “8WYP”, definitiva immersione in un ambiente sempre più liquido ed inquieto.

Un universo da scandagliare con scrupolosa attenzione alla ricerca della potenza del suono.