Emanuele Errante   “Shapes”

Luci, ombre, sfumature, dettagli. Un’immagine enigmatica, apparentemente essenziale, ma che in realtà si mostra densa di elementi che ne definiscono la forma senza svelare il mistero del suo contenuto. Esiste una chiara assonanza tra la natura del suono e la foto di copertina  del nuovo lavoro di Emanuele Errante, istantanea catturata dallo stesso musicista e non a caso proposta come eco visiva di questa sua prima autoproduzione.

Le quattro tracce inedite contenute in Shapes – registrate da Luigi Ferrara un anno fa durante un live al Teatro Sala Pasolini di Salerno e masterizzate da Francis Gri – rappresentano infatti altrettanti modi di connettere fonti sonore differenti per strutturare narrazioni in costante sviluppo, densamente particolareggiate ma prive di una definizione chiusa. L’intersezione di modulazioni sintetiche, droni, field recordings e stille armoniche è orientanta piuttosto alla creazione di un ambiente d’ascolto immersivo in cui calarsi ricercando stimoli sensoriali cangianti. Le correnti crepitanti di Introspection danno forma ad una spirale sonica a cui è affidato il compito di proiettare con decisione l’ascoltatore nell’universo aurale seguente. Paesaggi emozionali  di blanda matrice new classical (Circulus) si riversano in una deriva ambient crepuscolare carica di inquietudine (Squared Corners) per sfociare in un dilatato alternarsi di scenari in cui il dialogo tra le parti si fa obliquo fino al quieto, definitivo dissolversi (Retrospection).

Il processo compositivo indagato da Errante dimostra nell’abbondante mezz’ora di durata dell’album un grande potenziale dal quale certamente avranno origine ulteriori tracciati profondamente suggestivi.

Emanuele Errante “This World”

[Whitelabrecs]

Dall’incerto orizzonte di un monocromatico futuro di desolazione, sprazzi di passato riemergono come confortanti appigli emozionali. Trova nuova continuità l’individuale lavoro artistico di Emanuele Errante dopo il lungo iato che aveva condotto a “The evanescence of a thousand colour” e lo fa sfociando ancora una volta in una vibrante quanto inquieta visione della nostra contemporaneità.

Rarefatte istantanee dal tono contemplativo introducono un universo elettroacustico nebbioso pervaso da un senso di sospensione infranto da essenziali risonanze acustiche, che con il loro colore/calore infrangono una superficie ghiacciata lasciando trasparire latenti sprazzi emotivi. Sono stille che man mano assumono la forma di frammenti armonici che si insinuano tra gli algidi fondali sintetici carichi di tangibile tensione, trovando preziosa espansione espressiva nelle trame dell’oboe e del sassofono disegnate da Max Fuschetto   e nel contributo pianistico di Bruno Sanfilippo.
È un incedere ipnagogico attraverso scorci desolati e desolanti resi parzialmente vitali dall’emergere di vividi ricordi melodici che trovano l’apice nelle presenza umana palesata dalle tessiture vocali inglobate in “Azimut”, punto di rottura oltre il quale lo scenario si tinge di un’accentuata drammaticità e di oscuri riverberi fino a sfociare in una compiuta prospettiva distopica priva di luminosi punti di fuga.

Un racconto coeso e avvolgente, non plasmato attraverso un semplice accostamento di paesaggi sonori affini, quanto piuttosto immaginato e concretizzato quale unitario flusso risonante scandito dal succedersi di scene che concorrono alla graduale composizione di un’unica definitiva deriva sensoriale.

emanuele errante “the evanescence of a thousand colour”

[karaoke kalk]

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In direzione ostinata e contraria.
In una realtà sempre più proiettata verso la segregazione e la paura del diverso, il suono plasmato da Emanuele Errante si muove lungo una traiettoria divergente proiettata verso l’inclusione e il confronto fra elementi  eterogenei. Interrompendo un lunga attesa parzialmente saturata da progetti collaborativi, il musicista napoletano torna a dare corpo ad un nuovo lavoro solista proponendo un affascinante e sfaccettato viaggio che vede la sua ampia tavolozza di risonanze acustiche, sfumature elettroniche ed estratti ambientali impiegata a definire una personale visione del contemporaneo.

Ispirato dal discorso tenuto dalla scienziata americana Pratyusha Pilla sul concetto di colorismo, parole che in parte riecheggiano all’interno della traccia-manifesto “Beauty”,  Errante costruisce un caleidoscopio sinestetico capace di coniugare una moltitudine di toni e nuances,  intrecciate  secondo sfaccettate trame elettro acustiche in bilico tra abbaglianti distese di quieta bellezza e crepuscolari visioni pervase da sottile inquietudine.

Seguendo l’ambigua valenza  cromatica suggerita dal titolo del disco, ci si ritrova ad attraversare una sequenza di mutevoli paesaggi emozionali che conducono dall’etereo incedere di  ipnotiche movenze percussive (“Chrysalis”) al denso espandersi di agrodolci striature nostalgiche (“Hiareth” e “Sonder”), dall’irregolare fluire di aspre frequenze (“Comhaltas”, “Komorebi”) ad aggraziate danze di luminose stille armoniche (“Shiver”) e attimi di più intensa ed oscura drammaticità (“Mist”).

Ognuna di queste istantanee vede fondersi in piena armonia le differenti componenti  che strutturano un lessico più che mai ricco e suggestivo capace di dare vita, attraverso un attento e accurato lavoro di cesellatura delle parti, ad un dimesso universo di sfolgorante meraviglia.

dakota Suite, Dag Rosenqvist and Emanuele Errante “what matters most”

[karaoke kalk]

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Un momento distante nel tempo che riverbera  giorno dopo giorno ricordando come un istante possa scandire un’intera esistenza. Un lavoro a sei mani eppure profondamente personale segna il ritorno di Dakota Suite, un diario intimo e dal tono discreto in cui si svela tutta la complessità di una vita che scorre senza sosta.

Ad affiancare Chris Hooson nella stesura di questa nuova mappa emozionale troviamo Dag Rosenqvist, che lo ha seguito nel lungo processo di composizione dei brani, ed Emanuele Errante con cui ha già condiviso nel 2011 lo splendido “The North Green Down”. Un nucleo eterogeneo a cui si sommano diversi altri musicisti tra cui Quentin Sirjacq, con cui Hooson ha più volte lavorato, e soprattutto la moglie e musa Johanna.

Mutuando la molteplicità di sentimenti che ispirano la sua genesi, “What matters most” si sviluppa come un percorso mutevole che alterna vere e proprie canzoni scandite dal canto dimesso dell’artista inglese, adagiato su fragili tessiture acustiche ibridate da frequenze sintetiche, ad atmosferici flussi sonori i cui toni cangianti delineano un’atmosfera instabile eppure estremamente coerente. Non esiste iato tra le trame malinconiche del piano dell’iniziale “constanta, 1992”, i rarefatti vapori da cui emerge dolente il sax di Lisen Rylander Löve di “de ziekte van emile”, i gentili arpeggi di chitarra combinati a flebili riverberi ambientali di “broken things are the glue of the world” e i racconti sussurrati dalla voce discreta di Hooson che con infinita grazia ci parlano di sconfitte e risurrezioni.

È un torrente senza soluzione di continuità che decreta passo dopo passo la profonda sinergia che lega i tre autori la cui cifra stilistica trova preziosa sintesi in ognuna delle tracce rimanendo comunque costantemente distinguibile. Si avverte così nitidamente la presenza di Rosenqvist attraverso le modulazioni ruvide che ascendono fino a disgregare la sequenza melodica, così come traspare evidente la vividezza cromatica delle rifiniture di Errante.

Ne scaturisce un tracciato sensoriale estremamente magnetico, capace di affascinare per la sua enfasi e la sua ricchezza di sfumature.
Da amare intensamente.

Zeugma si presenta

Presentazione Live Streaming Collettivo Zeugma
28 Ottobre 2020 ore 21
https://www.facebook.com/collettivozeugma
https://www.sherwood.it/

Pochi mesi fa è cominciato un percorso, in modo del tutto informale. Un musicista, Emanuele Errante, scrive una mail a quattro suoi omologhi, Francesco Giannico, Anacleto Vitolo, Enrico Coniglio e Giulio Aldinucci, per fare il punto sullo stato della musica di ricerca in Italia, sulle produzioni sonore nonconvenzionali e la sound art in genere.


Ne viene fuori un quadro allo stesso tempo disarmante e incoraggiante. Disarmante per le possibilità esigue di esibirsi dal vivo (con l’aggravante ulteriore dell’emergenza sanitaria) e mille altri problemi più o meno conosciuti.
Incoraggiante, perché le produzioni di qualità in Italia comunque esistono e sono numerose; questo si traduce in persone e artisti che si cimentano quotidianamente e con passione in quello che fanno, ma che nella maggior parte dei casi, riescono ad avere un riscontro non paragonabile a quello di altri artisti nel resto d’Europa.


Il progetto Zeugma nasce quindi per creare una rete solidale di location e di menti con una visione a medio-lungo termine nella pianificazione strategica di eventi, workshop e installazioni sound art oriented.


Per fare questo, Zeugma ha da subito lanciato un sito web https://collettivozeugma.it/ dove chiunque fosse interessato, può sottoscrivere il manifesto pubblico dove sono descritti con chiarezza tutti gli intenti del collettivo.


A più di un mese dal lancio del sito e del manifesto, dopo aver raccolto moltissime adesioni tra curatori musicisti e organizzatori di eventi, Zeugma è pronta per fare la sua prima presentazione in pubblico.


Nell’ormai sempre più consueta cornice dell’evento in streaming, al quale ci siamo abituati in questi mesi difficili, Zeugma si presenterà, il 28 ottobre alle ore 21, in diretta sulla sua pagina facebook https://www.facebook.com/collettivozeugma con il supporto importante di Mirco Salvadori e Andrea De Rocco per conto di Radio Sherwood che contestualmente manderà in onda l’evento.


Durante la presentazione sarà inoltre possibile commentare la diretta per inviare in tempo reale domande e chiarire dubbi o curiosità sul progetto.


Info
info@collettivozeugma.it
https://collettivozeugma.it/
https://www.sherwood.it/

Music for holidays: sketches from Summer releases

a cura di music won’t save you

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The Smittens – Cats For Cats
http://shop.fikarecordings.com/track/cats-for-cats

Michael Nau & The Mighty Thread – Funny In Real Life
https://soundcloud.com/fulltimehobby/07_funny-in-real-life

Kin Hana – Generations
https://soundcloud.com/kinhana/generations

Puzzle Muteson – Your Garden
https://puzzlemuteson.bandcamp.com/track/your-garden

Mutual Benefit – New History
https://soundcloud.com/mutual-benefit/new-history

Angelo De Augustine – Carcassonne
https://angelodeaugustine.bandcamp.com/track/carcassonne

Ned Colette – The Optimist
http://music.nedcollette.com/track/the-optimist

Many Voices Speak – I Saw You
https://manyvoicesspeak.bandcamp.com/track/i-saw-you

Rosali – Lie To Me
https://rosali.bandcamp.com/track/lie-to-me-2

The Innocence Mission – Look Out From Your Window
https://soundcloud.com/bella-union/the-innocence-mission-look-out-from-your-window

Dakota Suite, Dag Rosenqvist and Emanuele Errante – Now That You Know
https://www.youtube.com/watch?v=3NOL1FOaPC0

Papa M – Walt’s
https://papa-m.bandcamp.com/track/walts