Fallen   “Beauty and Misery”

[Slow Tone Collages]

Tracce di uno sfarzo perduto tra i resti di un interno in disfacimento, luci ed ombre che si fondono in un’unica immagine che accoglie e sintetizza le sensazioni di un momento tradotte in flusso sonoro. Prosegue senza sosta l’attività musicale di Lorenzo Bracaloni proponendo un nuovo tracciato affidato alle cure della neonata Slow Tone Collages, costola dell’olandese Shimmering Moods.

Ideato e disegnato come itinerario bipartito dallo sviluppo coerente, “Beauty and Misery” propone la pratica ambient del musicista italiano sotto una veste parzialmente inedita, che rinuncia alla luminescenza abbagliante delle sue produzioni più recenti per definire un territorio d’ascolto più crepuscolare. Synth, strumenti acustici e field recordings rimangono le componenti essenziali del lessico atmosferico del marchio Fallen e immutata è la sinuosità del suono plasmato, ma assecondando emozioni vivide legate al vissuto l’insieme accoglie ugualmente frequenze più oscure e screziature che emergono flebilmente in filigrana. La melodia di modulazioni sintetiche e scarne stille pianistiche che si dischiude dopo il primo quarto d’ora del tassello iniziale irrompe da un substrato quasi sotterraneo ribadendo quella dicotomia espressa dal titolo e dalla foto di copertina.

Stesso registro informa la seconda parte del lavoro maggiormente incline a lasciare spazio ad un senso di placido benessere amplificato dagli echi eterei di un finale che ritrova scampoli di risonanze new age e scie vocali diafane care alle traiettorie più soffuse di bvdub. Di certo siamo di fronte ad una delle prove migliori del progetto, una vena agrodolce capace di scardinare il rischio di una comoda reiterazione a favore di un ampliamento sonoro sempre auspicabile.  

Fallen   “Our Dreams Will Be Told”

[ROHS!]

Si aggiunge un nuovo tassello nella prolifica produzione di Lorenzo Bracaloni, ancora una volta a firma Fallen e a cura della ROHS! di Andrea Porcu. Immutate restano anche le coordinate sonore, intersezione collaudata di eteree correnti ambient e placide risonanze new age il cui pregio è da ricercare in una pratica sempre più affinata. Questa stessa cifra stilistica è da considerarsi altresì parziale difetto del lavoro per la scarsa inclinazione alla ricerca di soluzioni innovative.

L’itinerario risultante, così come dichiarato nelle note di copertina dall’autore,  è dedicato ai sogni infranti e coerentemente si muove tra modulazioni sintetiche intrise di malinconia e romantici fraseggi acustici intrecciati in un insieme agrodolce profondamente intimista. Vangelis è sempre il riferimento principale quando le strutture si fanno particolarmente luminescenti, ma è nell’incedere cadenzato delle danze armoniche di “Undisclosed Promises” e “Blue Waves, Gentle Wind”, così come nelle ombre morbide della conclusiva title-track che si riscontrano i momenti migliori di un ascolto piacevole a cui manca qualche apice per essere pienamente incisivo.

Fallen “Ljós”

[ROHS! RECORDS]

Il profilo netto di un’ombra profonda disegnato dai raggi del sole adagiato su un orizzonte distante. Potrebbe essere un’alba oppure un tramonto, di certo è un momento sospeso in cui l’alternanza tra luce ed oscurità diventa presenza sincronica. Una dicotomia eterna, specchio della mutevolezza del sentire umano e della compresenza di emozioni opposte in ogni singola anima. È interamente espresso nella sua immagine di copertina il contenuto del nuovo lavoro di Fallen, prolifico progetto sonoro di Lorenzo Bracaloni incline alla definizione di itinerari ambientali introspettivi.

È ancora una volta un coeso insieme di trame acustiche, correnti sintetiche e flebili field recordings a dare sostanza ai sette capitoli del racconto, una combinazione ibrida di matrice cinematica che si muove tra fraseggi minimali e la ricerca costante di un arioso pathos. Un’aura delicata e malinconica si irradia dall’intreccio di reiterazioni e risonanze armoniche dell’iniziale “Spiragli”, apertura contemplativa e sottilmente malinconica di un viaggio in cui man mano emerge un afflato crepuscolare più netto. È un’inquietudine latente, scandita da un incedere sottilmente ossessivo, la sensazione dominante che permea la parte centrale del disco, certamente il momento più riuscito in cui l’attenta costruzione del suono raggiunge i risultati migliori (“Leggero è il vento”, “La mia preghiera”).

In chiusura a prevalere è nuovamente la luce, sotto forma di trame elettroacustiche enfatiche e vapori saturi in libera espansione, definitivo respiro aperto su ritrovati orizzonti propositivi.

Fallen “of memories and hopes”

[ROHS! RECORDS]

Ripensare se stessi per avere piena percezione della propria vita. È ancora una volta dalla sosta e dall’isolamento che tra linfa il viaggio sonico di Lorenzo Bracaloni sotto lo pseudonimo Fallen, percorso che dopo la coinvolgente immersione intimista di “The World Outside” assume la forma di un flusso narrativo che ripercorre la lunga settimana di un uomo che riflette sul proprio posto nel mondo.

Ancor più cinematica, anche se meno ammaliante ed evocativa della precedente traiettoria pubblicata ad inizio anno, questa nuova trama risonante proposta da Bracaloni conduce verso orizzonti altrettanto riflessivi definiti da un’altalenante tessitura di dinamiche sequenze pulsanti (“The Awakwening”, “Taking A Walk By The River”) e placide distese atmosferiche (“Room With A View”, “Cloud Never Lies”) a tratti velate da morbida inquietudine (“The Man I Am”, “Empty Streets”).

È uno scorrere cauto di suoni che a tratti hanno preminente il sapore di un tempo trascorso e il cui punto di forza risiede nel  coeso sviluppo di una visione chiara e compiuta.

Fallen “The World Outside”

[organic industries]

Percepire il respiro dell’ambiente in cui si è immersi, avvertirlo come riverbero del proprio essere e tradurlo in suono da condividere come testimonianza di un’avvenuta, proficua simbiosi. Disconnesso dalla socialità reale e virtuale, isolato in una personale oasi montana, Lorenzo Bracaloni, nel suo nuovo lavoro a firma Fallen, disegna un viaggio intimista alla ricerca della consapevolezza di sé e di un equilibrio col mondo circostante.

Rarefatti vapori sintetici, risonanze ambientali e trame acustiche si accostano e sovrappongono generando evocativi tracciati sonici che restituiscono l’universo sensoriale assorbito dal musicista durante questa  invernale settimana di solitaria meditazione. Con fluido moto si attraversano scenari dominati da nebbiose frequenze mattutine (“6:30 am”) e nostalgiche fughe verso orizzonti lontani nel tempo (“Remembrances”), granulose vedute costellate da cristalline stille armoniche (“Blurry Hopes”) e ariosi territori pervasi da confortanti echi naturali (“Mountain Home”), atmosferica sequenza di paesaggi emozionali plasmati con tocco attento e misurato.

Un cinematico viaggio sonoro verso un mondo incontaminato in cui tornare a specchiarsi per ritrovare una dimensione umana sempre più fragile e disgregata.

The Place Beyond the Pines #25

a cura di sonofmarketing

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Bruno Bavota. A due anni da “Out of the Blue”, il compositore e pianista Bruno Bavota ha annunciato la firma con la celebre Temporary Residence Ltd e un nuovo album. “RE_CORDIS” uscirà nel 2019. “The Night Of” è il primo singolo estratto.

 

 

 

System. Il terzetto danese System (Anders Remmer, Jesper Skaaning e Thomas Knak) ha annunciato un nuovo album a otto anni di distanza dall’ultimo lavoro. “Plus” uscirà il 2 Novembre per Morr Music e vanta la collaborazione di Nils Frahm. Questa è “Still”.

 

 

 

Lubomyr Melynk. Il maestro è tornato. Il virtuoso compositore e pianista ucraino Lubomyr Melynk ha annunciato l’uscita di un nuovo album. “Fallen Trees” uscirà il 7 dicembre per Erased Tapes. “Son of Parasol” è il primo brano disponibile che mette in evidenza il suo stile unico.

 

Mono. La band giapponese compie venti anni di attività e festeggia con l’annuncio di un tour mondiale e il decimo album in studio. “Nowhere Now Here” uscirà ufficialmente a gennaio del 2019. Questo è il cortometraggio realizzato per il primo singolo estratto “After You Comes The Flood”.

 

Inude. Inude è un trio italiano che ha realizzato uno dei debutti più interessanti del 2016. Hanno pubblicato un nuovo brano intitolato “Balloon”, brano che mette in evidenza la vocalità sottile e dalle note soul e la delicatezza del flusso sonoro.

 

 

 

Mary Lattimore & Meg Baird.Ghost Forests” è il risultato della collaborazione fra l’arpista americana Mary Lattimore e Meg Baird dei mitici Espers. L’album uscirà il 9 Novembre per Three Lobed Recordings. “Damaged Sunset” è il nuovo singolo estratto.

 

Mary Jane Leach. L’etichetta mancuniana Modern Loves ha annunciato un nuovo album di Mary Jane Leach. Si intitola (f)lute song e raccoglie 4 composizioni della compositrice newyorkese composte per flauto nel corso degli anni. Questa è “Downland’s Tears”.

 

Ayia. Ayia è un terzetto islandese molto interessante che ha annunciato l’omonimo album di debutto che uscirà il 16 novembre per Bedroom Community. “Slow” è un nuovo singolo che mette in evidenza la vocalità etera che si scontra in modo impeccabile col suono oscuro e frammentato.

 

Lafawandah. Dopo le collaborazioni con Ah! Kosmos! E Midori Takada, il talento di Los Angeles Lafawandah torna con un nuovo brano intitolato “Joseph”, scritto con Jamie Woon, Nick Weiss, Aaron David Ross e con la collaborazione di Patrick Belaga (violoncello). Ecco il video ufficiale.

 

 

 

Mansur Brown. Mansur Brown è un musicista londinse, noto anche per la collaborazione con Yussef Dayes. “Shiroi” è l’album di debutto uscito per Black Focus Records. Un album notevole che fonde ritmi jazz, vibrazioni r’n’b e un mood oscuro. Questa è la title-track.

 

Silent Servant. Un ritorno atteso quello di Juan Mendez aka Silent Servant. A sei anni dall’album di debutto, è stato annunciato il secondo full-length intitolato “Shadow of Death and Desire” che uscirà l’8 Dicembre per Hospital Productions. “Harm In Hand” è il primo singolo.

 

 

Badbadnotgood & Little Dragon. Concludiamo con una collaborazione di primo ordine fra gli svedesi Little Dragon e i talentuosi canadesi BadBadNotGood. Il brano si intitola “Tried”.

 

 

 

GOD SAVE THE CLIENTELE

a cura di L’attimo fuggente

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  1. (I Want You) More Than Ever
    “And I want you more than ever
    And I want you still forever
    But I’m waiting for the very last departing train
    And the night has come so softly
    To this afternoon of memory
    Listen to my words just fade away”
  2. (I Can’t Seem) To Make You Mine (with Pam Berry)‎
    “I can’t seem to make you mine
    Through the long and lonely night
    And I try so hard, darling
    But the crowd pulled you away
    Through the rivers and the rain
    And the ivy coiled around my hand”
  3. Reflections After Jane
    “How I long to live inside a window
    By the sighing motorway
    Feel the city searching for my loneliness
    In all the dust and glass, reflections after Jane”
  4. Lamplight
    “it’s dark & it’s a long way down
    she said as she lay her head
    on the pillow
    I took one step back
    & I retired
    to evening”
  5. Since K Got Over Me
    “All my senses shot
    My hands are fixed
    I’m pretty tired of making lists
    It’s just this emptiness
    I can’t chase it away
    And when the evening paints the streets
    When the evening paints the streets
    It’s like walking on a trampoline”
  6. The Queen Of Seville
    “Lord, I gotta go
    ‘Cause there is no place in this world for me no more
    But the tide
    It whispers back again”
  7. Harvest Time
    “Bats from the eaves go shivering by
    Scarecrows watch the verges of light
    Everything here has a place and a time
    We’re only passing by
    It’s harvest time”
  8. Never Anyone But You
    “so that summer passed,
    but i never was the same when I got home
    there’s a phantom in my breath
    there’s a phantom in the gaps between my bones”
  9. Nothing Here Is What It Seems
    “Shadows standing on my doorstep
    No one calls and nobody rings
    Nightmares rising in the alleys
    Ravens on my roof today
    All the lovers in their doorways
    Hollow faces chasing dreams
    Irises bloom in the borders
    Nightmares rising from our sleep
    Let the rain fall in your garden
    That’s the only way death turns to life”
  10. On A Summer Trail
    “I will kiss you twice”
  11. Everything You See Tonight Is Different From Itself
    “When all the towers have fallen away
    In the lee of the wind, on the west estate
    We’ll put the kettle on and hear the school bell sing
    Now you and I, we’re holding the line
    We’ll light the lamps against winter time
    I’ll catch you if you fall, don’t be afraid
    Let me in, bride of the whin”
  12. Everyone You Meet
    “Everyone you meet breathes low
    Will I see you on Friday night?
    Dancing soft and slow
    Will I see you on Friday night?
    Blue very blue
    I can’t sleep at night
    I can’t get over you
    Orpheus is singing
    Singing
    In the wires”

my cat is an alien / gelba “tape crash #15”

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Infine ci siamo arrivati. Lo scontro conclusivo, il confronto che sancisce la fine delle tape crash ideata dalla Old Bicycle Records. Sui nastri che compongono questo piccolo grande atlante sonoro Vasco Viviani ha riunito di volta in volta artisti eterogenei in combinazioni alchemiche  sempre suggestive e interessanti. Ovviamente la stessa formula si ripropone per questo duello che conclude la serie.

Il lato A è affidato ai My Cat Is An Alien, prolifico duo composto dai fratelli Roberto e Maurizio Opalio che agli esordi si è fatto notare per il suo estro  addirittura dai Sonic Youth. “The revenge of  the fallen star”, che occupa l’intero lato, è una lenta e vorticosa deriva cosmica attraverso schegge di suoni che combinandosi strutturano momenti di spettrale stasi contemplativa che si riversano in frangenti più convulsi, il tutto in una chiave lisergica ipnotica e accattivante.

La seconda parte del nastro vede in azione Gelba, altro progetto musicale italiano creato da Michele Mazzani e Matteo Poggi. Le tre tracce firmate dal duo, pur seguendo la scia psichedelica della prima parte, hanno un’impronta meno eterea e decisamente più granulosa e ruvida. Dissonanze e stridori creano un universo più oscuro e misterioso nel quale non si rimane sospesi in assenza di gravità, ma si avanza piuttosto in modo non lineare, caotico, alla ricerca di una via d’uscita dalle trame claustrofobiche che si dipanano senza sosta fino al tempestoso finale di “…the presenti s outranged”.

Un’ottima chiusura per una serie che ha saputo regalare tanti viaggi atipici e spiazzanti nei suoi quindici imperdibili capitoli.