Salis/Sanna/Venitucci   “Vata”

[Minimal Resource Manipulation]

L’incessante ricerca di combinazioni inedite che conducano ad un ampliamento del loro lessico ha condotto negli anni Giacomo Salis e Paolo Sanna ad innescare copiose collaborazioni con svariati musicisti afferenti alla scena impro italiana ed internazionale. Il nuovo tassello della loro discografia li vede confrontarsi con la fisarmonica di Luca Venitucci, musicista di base a Roma co-fondatore insieme a Fabrizio Spera, Elio Martusciello e Maurizio Martusciello dell’ensemble elettroacustico Ossatura.

Il risultato di questo incontro sinergico è la costruzione di due dilatati flussi – intervallati da un intermezzo di durata breve – incentrati sull’esplorazione di combinazioni variabili tra lo strumento e l’universo profondamente tattile del duo. La traccia iniziale vede il suono della fisarmonica divenire elemento guida sotto forma di drone acuto. Al suo persistente sibilo si combina a tratti in filigrana un insieme di nitidi stridori, battiti e strofinamenti che configurano un soffio ancestrale – Vata significa respiro in sanscrito –ipnotico e penetrante. Dopo il conciso secondo movimento che vede dominare la componente percussiva, gli elementi si riconnettono in una struttura estemporanea in cui le risonanze dell’aerofono riacquistano riconoscibilità e stabiliscono un confronto più teso e vibrante con il tessuto materico di Salis e Sanna, tornando nel finale ad essere frequenza continua  a chiusura di un ideale cerchio narrativo.

Ciò che ancora una volta sorprende è la duttilità di una pratica sonora sempre riconoscibile e profondamente vitale capace di incastrarsi in modo efficace con chi sia disposto a mettersi in ascolto per seguirne le suggestioni.

Fais/Salis/Sanna “Earthworms”

[Aural Tempel]

Un universo di ribollenti tessiture che si dipanano disegnando una crepitante traiettoria tra accidentati territori pervasi da ruvida vitalità. Si connette ancora una volta all’estro di un terzo artista il percorso di ricerca che vede solidali Giacomo Salis e Paolo Sanna, esplorazione alchemica il cui portato narrativo trova  qui espansione attraverso la collaborazione con il poliedrico Emanuele Fais.

Dalla combinazione degli articolati flussi pulsanti, derivati dall’estrapolazione di battiti e stridori da oggetti trovati, e la costellazione di sfaccettate risonanze acustiche ed effettate modulazioni, trae origine un mistico torrente sonico permeato da echi ancestrali che si muove silente e vibrante sfociando solamente per brevi tratti in convulse spirali dissonanti. È un magma scabro e complesso, tutt’altro che sinuosamente fluido, capace di trarre la sua forza narrativa dalle inattese potenzialità di incastri aspri che denotano la volontà di sfuggire a rigide strutturazioni per favorire l’immaginifica essenza di una gestualità libera ed istintiva.

Nuova tappa di un viaggio verso enigmatici orizzonti sempre più estesi ed indefiniti.