
Dopo aver collaborato alle rispettive uscite soliste e condiviso il palco nel 2019 la sinergia tra Atsuko Hatano e Midori Hirano trova infine inevitabile cristallizzazione in una prima produzione interamente condivisa scaturente da un intenso scambio a distanza e una conclusiva sessione di registrazione alla sonihouse di Nara.
Mosse dalla comune attitudine a definire paesaggi atmosferici in cui sonorità acustiche e frequenze sintetiche si intersecano costantemente, le due artiste hanno innescato un processo compositivo gradualmente proiettato verso una formulazione sempre più libera da strutture stringenti. Come dichiarato dalle autrici l’elaborazione in remoto ha finito per inglobare interferenze e distorsioni impreviste assunte come elemento peculiare attraverso cui dare vita ad un immaginario fluido in costante mutazione.
La materia elettroacustica assume pertanto forme cangianti che si muovono tra visioni stranianti di una controra fatta di sibili, fluttuazioni di archi e scarne cadenze pianistiche (“Summer Noise”), armonie post-classiche incanalate in sequenze decomposte (“Cotton Spheres”) ed esplorazioni dissonanti (“Water Ladder”). Solamente nell’atto conclusivo (“Cascade”) questo turbinio ibrido trova un andamento più coerente scivolando lentamente verso una quieta dissoluzione.
Primo atto – speriamo non unico – di un’intesa fertile dalla quale è lecito attendersi ulteriori sviluppi.