
Incessante e profondamente vitale prosegue la ricerca del duo formato da Giacomo Salis e Paolo Sanna, istintiva esplorazione delle potenzialità della materia di rivelarsi corpo risonante, ancora una volta aperta alla collaborazione con un artista che persegue il medesimo scopo percorrendo vie differenti. Quel che scaturisce dal sodalizio con il compositore elettroacustico Andrea Borghi è un incastro forte e coeso che vede fondersi i rispettivi lessici in un unico ribollente magma profondamente suggestivo.
Sempre riconoscibili, seppure sapientemente diluite nel pulsante paesaggio percussivo di Salis e Sanna, le interazioni elettroniche e le vibrazioni estratte dal giradischi preparato del musicista toscano espandono l’ancestrale universo costellato di battiti e sfregamenti amalgamandosi in modo virtuoso. Da tale connubio scaturiscono due intricati percorsi narrativi, diversi per atmosfera e varietà di toni, che soprattutto nel passaggio centrale della prima presentano un’inattesa apertura verso un orizzonte sonico più immediato e armonioso.
Una traiettoria bipartita inizialmente luminosa e cangiante, che vira verso territori più quieti, quasi notturni, nel suo secondo capitolo rinnovando e aggiungendo ulteriori dettagli ad un itinerario sonico sempre più alchemico e stimolante.