Ed Carlsen   “Gravity”

[XXIM Records]

Una trilogia sulla ricerca di se stessi, sul [ri]trovare le proprie origini alla fine di un percorso che diventa un nuovo punto di partenza. Era iniziata con Morning Hour (2019, Moderna Records) e proseguita con Grains Of Gold (2021, XXIM Records), giungendo adesso a compimento con la pubblicazione di questo ultimo lavoro breve.

La materia utilizzata da Ed Carlsen è ancora la combinazione di tessiture strumentali e frequenze elettroniche messa a punto a partire proprio dal primo dei tre lavori, declinata in forme cangianti che ne dosano diversamente le componenti proponendo atmosfere variabili. L’attacco (Mooring) è nervoso, più granuloso di quanto ci si potrebbe attendere, e sale fino ad assestarsi  su una trama sintetica scandita da pulsazioni profonde. Senza soluzione di continuità il flusso evolve in una sequenza ariosa dipinta da stratificazioni di synth scintillanti e risonanze cristalline (Højvande). L’aura serena diventa preminente e si irradia ancora più incisiva dall’intricato crescendo elettroacustico di On Eloquence, mantenendosi sempre avvertibile fino al termine del tracciato in cui risorge nitida la voce del pianoforte su cui erano imperniati i primi album del compositore sardo.

Un ultimo tassello conciso quanto intenso, che sancisce un ulteriore affinamento di una cifra stilistica sempre più personale e riconoscibile.

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