ranter’s bay   “I will destroy everything I love”

[Kaczynski Editions]

Nell’universo obliquo di Kaczynski trovano spazio realtà diversificate legate dalla propensione a sperimentare assecondando la ricerca di un’impronta peculiare distante da logiche e attitudini imperanti. Retaggi punk e wave, avanguardia e jazz di confine sono solo alcuni degli ingredienti costantemente ricombinati dagli autori afferenti al suo universo caleidoscopico, a cui si aggiunge ora il secondo lavoro del progetto ranter’s bay di Niet F-n, fondatore della label insieme a Giuseppe Fanti/Zerogroove con cui condivide la sigla Ranter’s Groove.

Registrato tra la nostra penisola e quella iberica tra il 2017 e 2020, l’album propone una serie di istantanee elettroacustiche dal tono sommesso e densamente dettagliate. Attorno ai loop chitarristici da cui ogni scenario prende le mosse, si coagulano un insieme variegato di risonanze estratte da flussi ambientali, trame strumentali manipolate e frequenze sintetiche determinando la creazione di flussi ipnagogici avvolgenti.

Nelle atmosfere più rarefatte ed inclini alla costruzione melodica (We are alone again, Misantropia) è possibile cogliere sprazzi atmosferici che non sfigurerebbero nel catalogo 12k, mentre l’uso discreto dei field recordings combinato a modulazioni vocali (Your monkey sleeps inside me) rimanda all’elegia domestica di Claire Rousay. Ma si tratta di semplici suggestioni impigliate in un itinerario cromaticamente vario, che non disdegna la dissonanza (Stray dogs) e la sottrazione (Bad Ideas) al fine di plasmare un territorio introspettivo straniante. Un sogno lucido in cui perdersi.

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