come le onde   “i ritmi improvvisi del silenzio”

[rohs!]

Music for sleep è la denominazione fin qui scelta da Andrea Porcu per firmare i suoi intensi itinerari ambient contraddistinti da un sviluppo spesso nebbioso e da un sinuoso afflato malinconico. Il 2024 si apre per lui all’insegna di un cambio di rotta, a cui corrisponde la scelta di una nuova denominazione, che senza stravolgere le coordinate della sua pratica sonora ne amplia gli orizzonti, introducendo una componente strumentale predominante nelle abituali volute sintetiche.

Ad accompagnarlo in questo primo tassello troviamo un nutrito gruppo di musicisti tra cui spiccano i nipponici Tatsuro Murakami e Satomimagae. Le tessiture acustiche performate si inseriscono con delicata grazia nelle formulazioni elettroniche, spingendo la proposta di come le onde verso inediti litorali melodici e aperture armoniche profondamente oniriche.  È un soffio caldo la tromba di  M. Kobets, le ricorrenti modulazioni vocali nel loro estendersi diafane riportano agli strati nostalgici più eterei di bvdub, il violoncello di Shant Cunha rende i paesaggi struggenti. Ma sono soprattutto le chitarre a dare un’impronta nuova alla pasta sonora, muovendosi in territori cari ad artisti quali Yellow6 e sconfinando con Cesar Ambrosini in assoli dal sapore floydiano.

Una sinergia fruttuosa capace di iniettare nuova linfa in un substrato ampiamente indagato nel corso degli anni attraverso numerose uscite, una via differente per dare ancora voce ad un lessico altamente emozionale.

Demetrio Cecchitelli   “Unity”

[rohs!]

Quattro dilatati paesaggi atmosferici in bilico tra ambient e composizione elettroacustica sancivano la prima collaborazione tra Demetrio Cecchitelli e la rohs! di Andrea Porcu. Ad un anno di distanza il musicista riminese torna sulla medesima etichetta proponendo un itinerario concepito in continuazione al precedente tassello.

Registrato in luoghi e momenti differenti, Unity presenta nette differenze rispetto al predecessore concettuale, sia nella struttura che nelle risultanze proposte, malgrado si nutri della medesime pasta sonora basata su un’intersezione coesa di avanguardie, ambient e retaggi post-rock. Le tracce si sfaldano per divenire frammenti, ciascuno orientato verso un territorio specifico, che alterna trame oblique attraversate da screziature marcate (Unity), schegge noise (Dictaphone) e flussi vaporosi (Intersection) proiettati  a lambire derive drone (Different Layer). Le risonanze della chitarra, sotto forma di trame nitide (Turning Point, l’ammaliante Northern Land impreziosita dalla tromba di Jacopo Buda)) o frequenze manipolate, rimangono elemento centrale che insieme al senso costante di sfasamento, all’aura diafana che sottende le diverse tessiture, fungono da fil rouge di un insieme estremamente sfaccettato.

Coeso per atmosfera e cangiante nella forma, l’album riesce a costruire un viaggio interiore magnetico segnando un ulteriore sviluppo del processo di ricerca di Cecchitelli, autore sempre più consapevole dei propri mezzi.

Music For Sleep “Destini”

[rohs! records]

L’incedere ipnotico di un nastro il cui suono gradualmente si disfa consegnandone la fragile bellezza al ricordo. È immediato accostare l’ultima produzione breve di Andrea Porcu/Music For Sleep con il capolavoro basinskiano, opere innervate su principi comuni declinati in forme a tratti diametralmente opposte. Dove The Disintegration Loops ricerca l’emozione nell’incedere solenne, potenzialmente infinito, Destini definisce una traiettoria circoscritta il cui decadimento giunge parziale senza mai compiersi oltre una data misura. Le stille pianistiche permangono nitide, il nucleo melodico evidente, parzialmente intaccato, mai soffocato dalla polvere, dalle interferenze generate dalla rovina inevitabile.
È la grazia a permanere, ad imprimersi con immediatezza in profondità, essenza di un torrente ambientale placido che accoglie e riverbera la lezione seminale del verbo enoiano.

Music For Sleep   “L’amore è l’unico rimedio al male”

[rohs! records]

Dolore e amore, spesso intrecciati in un insieme irruento ed inscindibile, sono stati i temi cardine attorno cui si è sviluppata la poesia di Alda Merini. È stata lei stessa a dichiararne più volte l’importanza e a spiegare il ruolo che i due sentimenti occuparono nella sua vita e di conseguenza nelle sue composizioni. Ed è da uno di questi assunti che prende le mosse il recente itinerario plasmato dal sempre prolifico  Andrea Porcu a firma  Music For Sleep.

 Registrato dal vivo a Nuraghe Su Mulinu lo scorso 12 agosto 2022 in occasione del NEO.STONE JAZZ, “L’amore è l’unico rimedio al male” è una dilata suite ambientale dall’incedere vaporoso e avvolgente. Le modulazioni sintetiche attraverso cui prende forma si sviluppano sinuose e prive di soluzione di continuità generando un paesaggio diafano, potenzialmente illimitato, immerso in una luminosità calda e avvolgente. Il suono si espande placido, costellato da minute risonanze che ne scandiscono l’evoluzione come increspature impercepibili di un oceano di suono apparentemente immutabile.

Tutto è quiete, sospensione delicata venata da indissolubile malinconia, in cui immergersi dimenticando lo scorrere del tempo e l’ansia del vivere contemporaneo.

Fallen   “Our Dreams Will Be Told”

[ROHS!]

Si aggiunge un nuovo tassello nella prolifica produzione di Lorenzo Bracaloni, ancora una volta a firma Fallen e a cura della ROHS! di Andrea Porcu. Immutate restano anche le coordinate sonore, intersezione collaudata di eteree correnti ambient e placide risonanze new age il cui pregio è da ricercare in una pratica sempre più affinata. Questa stessa cifra stilistica è da considerarsi altresì parziale difetto del lavoro per la scarsa inclinazione alla ricerca di soluzioni innovative.

L’itinerario risultante, così come dichiarato nelle note di copertina dall’autore,  è dedicato ai sogni infranti e coerentemente si muove tra modulazioni sintetiche intrise di malinconia e romantici fraseggi acustici intrecciati in un insieme agrodolce profondamente intimista. Vangelis è sempre il riferimento principale quando le strutture si fanno particolarmente luminescenti, ma è nell’incedere cadenzato delle danze armoniche di “Undisclosed Promises” e “Blue Waves, Gentle Wind”, così come nelle ombre morbide della conclusiva title-track che si riscontrano i momenti migliori di un ascolto piacevole a cui manca qualche apice per essere pienamente incisivo.

Michele Andreotti   “Stanotte”

[Lontano Series]

Alla fine del giorno si apre immancabilmente uno spiraglio che sfugge ad ogni definizione netta per lasciare spazio all’immaginazione. È un frangente sospeso in cui ogni risonanza si amplifica rivestendosi di enigmatico fascino. In questa quiete nebulosa vive la materia sonora plasmata da Michele Andreotti nel suo secondo lavoro pubblicato da Lontano Series, costola della Rohs! Records di Andrea Porcu.

Il placido notturno disegnato dal musicista campano si nutre di un impasto sensoriale vitale fatto di fraseggi gentili sapientemente filtrati a cui si affiancano misurati field recordings capaci di rendere l’insieme profondamente vivido. Le otto tracce col loro sviluppo libero, privo di una struttura stringente, non puntano a costruire una narrazione lineare, ma si offrono quali visioni di uno stato ipnagogico nutrito da sprazzi di memoria evocativi. Ogni rintocco, ogni voce dischiude uno scenario plausibile in cui collocare un’azione. I flussi ambient così definiti delineano suggestioni effimere, intensamente percepibili nel momento presente ma destinate a tramutarsi in traccia labile di memoria, in sensazione agrodolce da riassaporare chiudendo gli occhi alla ricerca di una notte ormai trascorsa. Ammaliante.

Music For Sleep “Music From A Sinking World”

[rohs! records]

Ipnotiche movenze in graduale dissolvimento per sonorizzare una lenta e placida fine del mondo. È una malinconia quieta  e avvolgente l’emozione imperante su cui si sviluppa il nuovo lavoro di Andrea Porcu sotto l’abituale alias Music For Sleep, onirica successione di sette itinerari atmosferici costruiti a partire da diafane sequenze su nastro registrate durante lo scorso anno.

Imperniate sul mesmerico sviluppo di flessuose frequenze circolari, le strutture ambientali scolpite disegnano vaporose trame in lento decadimento, sature modulazioni striate da sottile polvere che si muovono verso un orizzonte distante ed indefinito. Una calda luce si irradia da questi rarefatti flussi, la cui quasi impercettibile grana costituisce l’unico elemento materico. Inevitabile è il rimando alle spirali in maestosa decomposizione del capolavoro di Basinski, malgrado non ci si trovi qui di fronte ad un unico infinito tracciato, ma ad una raccolta di relativamente brevi traiettorie accomunate da un’identica aura solenne, quasi sacrale, a cui affidare il proprio sentire.

Music For Sleep “Conference Of Morning Birds At The Happiness Research Center”

[rohs! records]

Immersi in un’oasi di cristallino suono, distanti dal rumore e dall’inquietudine del quotidiano scorrere della vita. Scava nel proprio archivio Andrea Porcu, tra  frammenti e frequenze frutto di sessioni di improvvisazione, estraendone un placido universo di quiete risonanze, raccolte e plasmate per divenire amniotico flusso in vaporosa espansione.

È un vapore caldo e sinuoso, scandito da luminose stille armoniche e dal delicato canto degli uccelli, ciò che si irradia, materia rarefatta e avvolgente che gradualmente evolve seguendo una lenta e leggera danza di suoni ambientali e correnti sintetiche. Scorre lento questo morbido torrente, sospeso in un tempo che qui perde la sua funzione di misura per divenire infinito istante al quale abbandonarsi in profonda e silente contemplazione.

Un etereo oceano di accoglienti riverberi da assaporare ad occhi chiusi.

Music For Sleep “Mellotron Works”

[rohs! records]

Un’infinita distesa di evanescente malinconia che si irradia placida poggiandosi lieve su ogni angolo che raggiunge. È un velo agrodolce di morbida luce a scaturire dal primo frangente di recente, imposta solitudine vissuto da Andrea Porcu, un quieto mare che si muove lento trasportando le indefinite sensazioni del momento in atto.

Trame sature, scaturenti dallo strumento scelto per questo nuovo viaggio a firma Music For Sleep, scorrono con andamento cullante fino a divenire ipnotico flusso ipnagogico diviso in quattro sinuosi movimenti. È un’atmosfera rarefatta, sospesa tra realtà e dimensione onirica, modulata differentemente in ognuno dei suoi tratti per divenire avvolgente nebbia amniotica che annulla ogni coordinata spazio temporale disegnando un sintetico limbo nel quale rifugiarsi in attesa di un nuovo inizio.

Un’eterea permanenza in un mare di delicato suono.